Bagarre

“Persone al Centro” sulla Fortezza di Castelfranco: “Bando sbagliato, altro fallimento”

Il gruppo finalese: "L'amministrazione comunale continua a ripetere gli stessi errori…"

Finale Ligure. Non si placa la polemica sulla gestione della Fortezza di Castelfranco a Finale Ligure e il suo futuro, con riferimento al nuovo bando del Comune finalese. Il gruppo “Le Persone al Centro” vanno all’attacco dell’amministrazione Frascherelli: “Insopportabile superficialità”, sottolinea.

“C’è stato un finanziamento regionale di 1,1 milioni di euro, con una spesa ammessa di 1,5 milioni per il recupero e la sua trasformazione in centro culturale e struttura museale, per vedere poi un ristorante, una locanda, una location per concerti e serate danzanti ed un servizio Catering con un canone di soli quattromila euro all’anno, nonostante l’impegno degli aggiudicatari”.

“Per l’amministrazione il palese fallimento di quell’esperienza risiederebbe esclusivamente nella conflittualità tra i vari concessionari, senza che un minimo di autocritica riesca ad emergere dalle dichiarazioni rilasciate. Purtroppo con il nuovo bando si tornano a commettere buona parte degli errori, questa volta senza il paravento dell’organizzazione di eventi di livello. Pur rimediando all’insufficiente canone originariamente previsto (42 mila euro annui invece di 4 mila) il bando ricade negli stessi errori e riesce anche nell’intento di commetterne alcuni nuovi”.

“Nella precedente convenzione il ristorante avrebbe dovuto (espressamente) avere carattere accessorio alle attività culturali, circostanza rispondente alla destinazione del monumento e alle relative autorizzazioni, che non si è però manifestamente verificata dal primo momento. Con il nuovo bando scompare ogni profilo di complementarietà, per far divenire l’attività economica l’unico scopo della concessione: un Castello che doveva diventare Museo, diventa invece un Relais & Châteaux a spese dei contribuenti. Questa volta, paradossalmente, sono invece le manifestazioni a diventare accessorie, con una generica riserva di “un massimo di 12 eventi di particolare importanza” nel piazzale antistante al ristorante e l’organizzazione di “un massimo di 10 eventi nel prato del Rivellino che verranno concordati con il concessionario ogni anno in sede di programmazione stagionale”.

“Nessuna specificazione se gli eventi vadano intesi come singole giornate ovvero indipendentemente dalla loro durata, come andranno trattate tutte le fasi preliminari di montaggio delle attrezzature, le prove, il check sound, la realizzazione di strutture permanenti come palchi, poltrone e così via”.

“Insomma, le stesse criticità che hanno sostanzialmente determinato il fallimento della precedente esperienza, questa volta con una posizione contrattuale decisamente più forte di chi andrà a gestire le attività economiche e che non mancherà di produrre i propri deteriori effetti sugli scampoli di eventi rimasti” sottolinea ancora “Le Persone al Centro”.

“A coronare la scarsa attenzione mostrata, brilla poi la mancata previsione di una custodia notturna della struttura monumentale, con gli ospiti della Locanda e non solo liberi di scorrazzare durante la notte all’interno della stessa, senza controllo alcuno, videosorveglianza compresa”.

“Menzion d’onore, poi, per il tempismo con cui il bando viene promulgato: in piena crisi economica, mettere alla porta i concessionari e sperare di trovare nuovi investitori rappresenta un considerevole azzardo”.

“Per non ripetere gli stessi errori auspichiamo che il bando, così come è stato delineato, venga prontamente ritirato e ripensato, considerando come la concessione di un Castello non possa certo essere assimilata a quella di un qualunque altro bene pubblico” conclude il gruppo di minoranza finalese.

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