Il commento

Il vescovo di Albenga: “Crisi di Governo? Non mi schiero, ma faccio fatica ad accettare un terremoto”

Lo ha detto durante il consueto incontro annuale con i giornalisti: "Un clima di 'non governo' non aiuterebbe, dobbiamo uscire dalla crisi"

Albenga. In occasione della giornata del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, il vescovo di Albenga Mons. Guglielmo Borghetti ha incontrato i giornalisti presso il Seminario Vescovile. Quest’anno non è stato possibile discutere del testo del messaggio del Papa: “Sarà disponibile domani, ma il tema è ‘vieni e vedi’ – Comunicare incontrando le persone come e dove sono” annuncia Borghetti, ringraziando tutti i giornalisti presenti all’incontro.

“E’ stato un anno eccezionale e viviamo tempi difficili – dice – In occasione del Natale ho scritto un messaggio augurale in modo differente dagli anni scorsi, dal titolo ‘Sentinella quanto resta della notte’: parole del Profeta Isaia, pronunciate quando finiva la prima repubblica e i partiti tradizionali si stavano sfaldando. E ho trovato una similitudine con il periodo attuale. Quale il compito del cristiano in questa crisi?”.

E sull’interventismo di alcuni Cardinali scesi in campo in favore di una soluzione politica della crisi: “Io amo la politica, e seguo il dibattito, ma voglio chiarire che parlo come pastore che ha a cuore il bene comune. Non ho mai apprezzato un intervento diretto, ma uno può fare una riflessione, a prescindere dagli schieramenti. Partendo dall’attenzione al bene comune, mi chiedo: sarebbe importante completare il percorso che ci porti fuori dalla crisi? Faccio fatica ad accettare un terremoto che potrebbe non aiutare, un clima di ‘non governo’ faccio fatica ad accettarlo. Come un padre di famiglia farei l’elogio del buonsenso“.

Non è ‘schierarsi’, e noi vescovi non dobbiamo mai farlo – avverte – Io però da vescovo di provincia dico che meno ‘terremoto’ abbiamo in questo momento meglio è. Non sono schierato con nessuno ovviamente, e parlo come fossi un comune padre di famiglia: la mia è una riflessione per il bene comune”.

E in questa crisi Covid come si è attivata la Chiesa? “Abbiamo organizzato molte iniziative rivolte alla parte diventata più fragile in questa crisi non solo sanitaria. La Cei ha erogato 10 milioni di euro per le Diocesi, una ‘esplosione’ di interventi perché la situazione pesante richiedeva una grande risposta”. Ma le forze in campo sono sufficienti? “Il numero delle suoree della Diocesi sta calando vertiginosamente – dice Borghetti – mentre resta invariato il numero dei religiosi. Il bilancio della Caritas, che è un ufficio pastorale della Diocesi é positivo: hanno fatto un lavoro meraviglioso”.

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