Liguria. Il 28% degli studenti dichiara che almeno un loro compagno di classe dal lockdown di questa primavera ad oggi avrebbe smesso di frequentare le lezioni. Più di uno studente su tre (35%) si sente più impreparato di quando andava a scuola in presenza e il 35% quest’anno deve recuperare più materie dell’anno scorso. Tra le cause principali delle assenze dalla dad, vi è la difficoltà delle connessioni e la fatica a concentrarsi nel seguire la didattica dietro uno schermo.
Questo è quanto è emerso dai dati raccolti da Save the Children attraverso un’indagine che ha coinvolto oltre due milioni e mezzo di ragazze e ragazzi delle scuole superiori. Si presenta un quadro critico che fa suonare un campanello d’allarme sul rischio di dispersione scolastica tra gli adolescenti.
Infatti, le scuole superiori sono state penalizzate maggiormente rispetto agli altri gradi di istruzione. Il nuovo anno scolastico è iniziato con le lezioni in presenza ma dal 26 ottobre i licei, gli istituti tecnici e professionali hanno ripreso a distanza. La riapertura delle scuole è prevista, secondo il decreto approvato questa notte, l’11 gennaio al 50%.
Quasi quattro studenti su dieci dichiarano di avere avuto ripercussioni negative sulla capacità di studiare (37%). Gli adolescenti dicono di sentirsi stanchi (31%), incerti (17%), preoccupati (17%), irritabili (16%), ansiosi (15%), disorientati (14%), nervosi (14%), apatici (13%), scoraggiati (13%), in un caleidoscopio di sensazioni negative di cui parlano prevalentemente con la famiglia (59%) e gli amici (38%), ma che per più di 1 su 5 rimangono un pesante fardello da tenersi dentro, senza condividerlo con nessuno (22%).