Cairo Montenotte. Hanno ricevuto i “bonus spesa” nonostante le domande fossero incomplete. E ora si trovano a doverlo restituire. Anche se, in certi casi, le difficoltà economiche erano tali che ora si trovano nell’impossibilità di farlo. E’ quanto sarebbe successo a Cairo Montenotte, con la Guardia di Finanza che in queste settimane sta indagando per fare luce sulle indiscrezioni.
Sembrerebbe, infatti, che da aprile a luglio i servizi sociali del Comune di Cairo Montenotte abbiano riconosciuto il contributo (da un minimo di 50 € ad un massimo di 350 €) anche a richiedenti che avevano compilato l’autocertificazione in modo incompleto o lasciandola quasi in bianco. In alcuni casi erano riportati soltanto i dati anagrafici omettendo, ad esempio, di specificare il motivo della richiesta o scrivendo motivazioni non valide, requisiti che erano fondamentali per accedere al bonus.
In questi casi, coloro che ne hanno usufruito saranno costretti a restituire la somma percepita. Anche se, nella realtà dei fatti, avrebbero realmente avuto diritto di riceverla. E da alcune indiscrezioni risulterebbe che in molte occasioni sia accaduto proprio così. Una notizia di certo spiacevole per chi, pur avendo riscontrato difficoltà economiche, ha richiesto il bonus e sarà obbligato a restituirlo, a volte senza la possibilità di farlo.
Sulle veridicità delle indiscrezioni, il sindaco Paolo Lambertini commenta: “Al momento non mi risulta ci siano casi di questo tipo. Al contrario sono state individuate una decina di domande che riportavano dati falsi o errati riguardo, ad esempio, agli immobili posseduti. In questi casi, trattandosi di un’autocertificazione, ovviamente la responsabilità non è del Comune, ma dei cittadini che hanno compilato la domanda”.
I requisiti per l’accesso al contributo erano diversi da comune a comune: nel caso di Cairo Montenotte prevedevano che il bonus alimentare fosse riconosciuto a tutti coloro che avevano subito un danno economico causato dal Covid-19 (proprietari di esercizi commerciali chiusi durante il lockdown, dipendenti in cassa integrazione, persone risultate positive al coronavirus, eccetera) indipendentemente dal reddito. Danno che ovviamente doveva essere dimostrabile.