Liguria. “Stiamo lavorando nel caso non ci fosse la revoca ad Autostrade, per portare avanti tre cose”. Afferma il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi a Genova a margine della presentazione del dibattito pubblico sul progetto della nuova diga del porto.
“Via i Benetton – rilanciando quindi il progetto del Governo -, abbassare al massimo le tariffe e portare avanti un piano di interventi serio, senza essere costretti come è successo nel corso del 2020 ad avere le autostrade in questo stato vergognoso. E’ un programma di lavoro impegnativo, purtroppo andiamo a pagare 40 anni di incuria”.
Nei fatti, ad oggi, la trattativa è quella per il passaggio di Aspi in controllo alla cordata guidata da Cassa depositi e prestiti, di fatto la società finanziaria del Ministero delle Finanze.
La revoca, infatti, rimane come “pistola sul tavolo delle trattative”, ma da entrambe le parti sembra essere una extrema ratio indigesta per tutti, a causa delle conseguenze finanziare dalle proporzioni mai chiarite. Dopo la creazione della nuova controllante di Aspi, scissa da Atlantia, il gruppo guidato dai Benetton è al muro contro muro con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per arrivare ad una transazione definita “congrua” sul valore dell’importante asset della gestione delle autostrade.
Questa vertenza, di cui ancora non si intravede la fine certa, nonostante siano passati quasi due anni e mezzo dal fatidico 14 agosto 2018, ha però un’altra valenza per Genova, visto che di fatto vincola il futuro della Gronda di Ponete: WLa firma sulla Gronda – ha sottolineato Traversi – sarà conseguente: è un progetto di Aspi e non del Mit, quindi se non si passa il primo step non si arriva al secondo”.