Esito

Accusati di “selezionare” i prestatori d’opera, condannati i vertici del porto di Alassio

L'amministrazione alassina ha convocato il consiglio di amministrazione della Marina, gli organi di controllo e il direttore generale "per avere contezza dei fatti"

Porto di Alassio - Marina di Alassio

Alassio. La richiesta del pubblico ministero era stata di un anno e 3 mesi di reclusione per Marino Agnese e di 3 mesi per il presidente del porto Gian Carlo Cerutti per omesso controllo dell’operato del direttore Agnese, ma il giudice Laura De Dominicis nella sua sentenza, emessa questa mattina, aderendo anche alle considerazioni delle parti civili è stato ancor più severo contro i due imputati difesi dall’avvocato Abregal di Alassio, condannandoli a un anno e quattro mesi di reclusione Agnese e quattro mesi Cerruti.

Marino Agnese, attualmente direttore del porto, per il reato di violenza privata (articolo 610) e per usurpazione della funzione pubblica, lesioni e minacce nei confronti di Alessandro Mollica e Giuseppe D’Anca, che lavorano all’interno del porto. Agnese è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione più pubblicazione sui quotidiani della sentenza per estratto e a una provvisionale di 10.000 euro ciascuno in favore delle parti civili, Mollica e D’Anca, con deposito della sentenza nei 90 giorni.

Quattro mesi di reclusione invece per l’ex presidente della Marina di Alassio, società concessionaria del porto turistico di Alassio Gian Carlo Cerutti, imputato per il reato di usurpazione della funzione pubblica (art.347 codice penale). Mollica e D’Anca si erano costituiti parti civili, con Mollica rappresentato dall’avvocato Marco Ballabio e D’Anca dal legale Fabio Cardone.

Particolarmente soddisfatto l’avvocato di Mollica Marco Ballabio che commenta così la sentenza: “Siamo estremamente soddisfatti per questo risultato. Vengono infatti riconosciute le sofferenze, le ingiustizie e le angherie che Mollica ha dovuto patire: questa sentenza riconosce in pieno il danno subito dal mio cliente. Mi auguro che questa sentenza cambi radicalmente un sistema malato introdotto da Agnese. Una pronuncia che stigmatizza anche il ruolo colpevolmente omissivo di Cerruti, condannato infatti a quattro mesi di reclusione”, conclude Ballabio.

La sentenza del Giudice Laura De Dominicis ha accolto in pieno la tesi della pubblica accusa, rappresentata dal Pm Claudio Martini, riconoscendo che Cerutti e Agnese avrebbero selezionato chi tra i prestatori d’opera poteva lavorare in porto e chi no, sottoponendo il loro ingresso all’autorizzazione di Marina di Alassio e limitando così arbitrariamente l’uso pubblico del demanio.

L’eventuale decisione di negare agli artigiani l’accesso all’area portuale spetta infatti all’autorità marittima. La condanna riconosce quindi il clima difficile e “intimidatorio” e le “minacce” subite dai prestatori d’opera che si vedevano impedito l’ingresso e lo svolgimento del proprio lavoro.

“Apprendiamo dai mezzi di informazione della sentenza di condanna del direttore generale della Marina di Alassio – è il primo commento dell’amministrazione comunale della città del Muretto – e in attesa di avere copia della sentenza, abbiamo già convocato il consiglio di amministrazione della Marina, gli organi di controllo e lo stesso direttore generale per avere contezza dei fatti”. 

 

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