In provincia di Savona sanno tutti che la stazione di Quiliano è ormai poco utilizzata, sono pochi i treni che vi si fermano, è per lo più usata per il transito dei treni diretti a Ventimiglia e di conseguenza in Francia.
Immaginiamo un giovane di 20 anni che vuole andare a lavorare, studiare all’estero.
Immaginiamo che non abbia queste opportunità nel suo paese e che quindi sia costretto ad andarsene con i mezzi a disposizione.
Immaginiamo che questo giovane non abbia i soldi per intraprendere questo viaggio, né i documenti e magari venga pure da un paese in cui la povertà, la dittatura, le lotte intestine glielo impediscano.
Immaginiamo che questo ragazzo salga su un TIR magari con un doppio fondo, senza aria, con difficoltà di movimento e di espletare i bisogni primari, in più ammassato tra decine di persone.
Questo ragazzo è disposto ad affrontare un viaggio interminabile, duro, perché il sogno di avere un futuro migliore è sempre più forte del rischio che si può correre.
Immaginiamo che questo ragazzo arrivi in un piccolo paese di provincia, dove parlano una lingua straniera, le cui uniche che informazioni ricevute sono “segui i binari e arriverai alla tua meta”.
Immaginiamo che questo giovane che si trovi spaventato di fronte all’unica alternativa di raggiungere l’obiettivo, al buio, al freddo.
Immaginiamo i suoi sogni, le sue speranze, la sua determinazione di voler scappare dall’ingiustizia di essere semplicemente nato nel posto sbagliato.
Immaginiamolo che si trovi senza sapere perché in quella stazione, a seguire un binario con la speranza di potersi costruire un futuro.
All’improvviso non immaginiamo più nulla. Il sogno di questo ragazzo è stato spezzato in una notte fredda di dicembre sulle rotaie di una ferrovia.
Questo ragazzo di vent’anni aveva gli stessi sogni che abbiamo avuto tutti noi o che hanno i nostri giovani, ma con la sfortuna di doverli inseguire per realizzarli con molte più difficoltà.
Vedere spezzato il futuro di un giovane speranzoso in questo modo ci dovrebbe dimostrare quanto è forte la caparbietà delle persone pur di avere un riscatto nella propria vita.
Come CGIL di Savona siamo affranti per la tragedia avvenuta e ci auguriamo che si possa fare una lotta concreta contro il traffico di esseri umani.
Siamo ancora più affranti nel leggere commenti sui social aberranti senza alcun rispetto per le vite umane.
È sempre facile commentare digitando dalla tastiera di uno Smartphone il proprio pensiero senza però immaginare mai che su quelle rotaie avremmo potuto esserci noi.
Cgil Savona – Politiche dell’immigrazione