Preoccupazione

Stupefacenti, il sindacato dei poliziotti lancia l’allarme: “In Liguria spaccio in aumento”

Così il segretario nazionale Roberto Traverso

Bandiera del Siap

Liguria. “A Genova e in Liguria continua ad aumentare in modo esponenziale lo spaccio di stupefacenti.
L’inizio della pandemia Covid-19 aveva inizialmente e temporaneamente rallentato l’attività criminale delle organizzazioni malavitose che si arricchiscono addestrando un esercito di disperati che piazzano la droga sul territorio (e sia ben chiaro, per quanto riguarda Genova, non solo nel Centro Storico) ma negli ultra 6 mesi il fenomeno dilaga”. È questo l’allarme lanciato dal sindacato ligure dei poliziotti (Siap).

“I dati recenti sullo spaccio sono allarmanti – spiega in una nota il segretario generale Roberto Traverso – e le forze dell’ordine si trovano sempre più impegnate a cercare di arginare questa piaga sociale in un momento delicatissimo, dovendo contemporaneamente contribuire a garantire i servizi mirati al rispetto delle misure anti Covid-19 a tutela della salute delle persone che in questi giorni sono stati ulteriormente incrementati”.

“Poliziotti che a Genova e in Liguria, come per tutte le altre categorie di lavoratrici e lavoratori sono colpiti dal virus e che localmente hanno a che fare con scelte sanitarie approssimative non in linea alle direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed in particolare della Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato. Scelte che per esempio prevedono orari di lavoro in deroga per la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Lo spaccio di stupefacenti risulta in aumento in particolare in quei quartieri di delegazioni o agglomerati abitativi dove aumenta il degrado sociale – prosegue Traverso -. Per fare esempi concreti sul territorio genovese, oltre al Centro Storico dove continuano i soliti infruttuosi “pattuglioni” mediatici è sufficiente rivolgere lo sguardo a quei quartieri di Sampierdarena, Cornigliano, Sestri Voltri, Bolzaneto, Rivarolo, Marassi e lungo il Bisagno dove l’incidenza del degrado urbano e l’abbandono sociale favoriscono l’attività criminale spesso di stampo mafioso che gestisce il traffico di stupefacenti”.

“Naturalmente è assolutamente necessario cercare di rafforzare l’attività investigativa ed il controllo del territorio – continua il segretario -. Sono anni che il SIAP porta avanti questa battaglia chiedendo ai Questori che si sono succeduti di implementare le squadre di polizia giudiziaria e le “volanti” ma se lo spaccio di stupefacenti a Genova e anche sul Tigullio continua a dilagare riteniamo che il fenomeno dipenda da una mancanza cronica di politiche sulla sicurezza sociale messe in campi di chi governa sul territorio. Quartieri, vie, piazze buie e sporche alimentano degrado e insicurezza e incentivano lo spaccio di droga. Non basta mettere centinaia di telecamere: strumento importante per l’attività d’indagine per reprimere i reati perché chi spaccia sa come eluderle e spostarsi agevolmente se il territorio resta abbandonato”.

“La lotta alla pandemia deve essere portata avanti unendo le forze sociali che possono combatterla – conclude Traverso -. Per questo crediamo che chi governa il territorio, a partire dal Presidente della Regione, dovrebbe prima di tutto puntare esclusivamente a far diminuire il contagio sul territorio in modo da poter far diminuire la pressione non solo sugli ospedali ma anche sulle forze dell’ordine che in questo momento alle prese con la carenza di personale devono continuare a prevenire e reprimere i reati e far rispettare le regole anti Covid-19”.

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