Savona. Circa 70 persone e tanta commozione questa mattina nella chiesa di Sant’Andrea per l’ultimo saluto al “re del frappé” Pino Aonzo. Ad accompagnare la cerimonia il suono di un mandolino, sua grande passione.
“I tuoi frappé inimitabili, ti amavano tutti grandi e piccini. Portiamo nel cuore i pranzi della domenica in famiglia, sempre accompagnati con un ‘gottu de vin’ con cui ci accoglievi già sulla soglia di casa. Pomeriggi trascorsi a giocare insieme con vecchi pentolini, terra e acqua che vi servivamo come nei migliori ristoranti stellati. Questa ninna nanna che ci hai lasciato continuerà a risuonare nei nostro cuori e ci accompagnerà nei nostri sogni. Ti ricordiamo così nonostante gli ultimi anni difficili in cui riuscivi sempre e comunque a strapparci un sorriso con quella tua risata contagiosa”, il ricordo della nipote.

Pino Aonzo era ricoverato in ospedale perché positivo al Covid-19, che è risultato fatale per il “re del frappeé” di Savona. Una figura estremamente conosciuta in città, principalmente per la sua attività nella “Latteria Gina” di piazza Chabrol, che per decenni aveva gestito insieme alla moglie Pina: un vero e proprio luogo di ritrovo per i savonesi, soprattutto a causa dei rinomati frappé. Un legame tale, quello della città con la Latteria, che quando nel 2014 i proprietari sfrattarono i coniugi Aonzo la città si mobilitò con una iniziativa di protesta, un “aperifrappé solidale”, per testimoniare la propria vicinanza al locale. Mentre su Facebook nacque addirittura un apposito gruppo per “salvare il frappé di Piazza Chabrol”.
L’amore della città fu tale da commuovere Aonzo: “Non ce l’aspettavamo, me vegne u magùn int’a gùa” raccontò in una intervista a IVG. Merito di quel leggendario frappé, un’antica ricetta rimasta immutata negli anni e un ingrediente segreto: “E’ il ricordo dei gusti dell’infanzia. Di quando eravamo piccoli, venivamo in latteria e col frappé facevamo festa, ed era una festa dei nostri tempi. Venivamo qua e c’era la signora Gina, che ci accompagnava quasi a scuola… Eravamo felici e contenti di berci quel frappé, riusciva a farci piacere anche lo studio della scuola, perché eravamo in famiglia”.
Alla fine Pino Aonzo e Pina Pecori riaprirono per qualche anno in via Caboto, davanti al Duomo, prima di chiudere definitivamente data l’età avanzata. Pina, la “signora dei frappé”, si è spenta nel gennaio 2018 al termine di una lunga malattia. Mentre il fratello di Pino, Mario Aonzo, celebre invece per la farinata di via Pia e per la sua passione per il Savona Calcio, è mancato meno di due mesi fa.