Liguria. “Un settore così importante che coinvolge innumerevoli addetti, famiglie, gran parte della filiera del turismo, la distribuzione agroalimentare, il mondo vitivinicolo, la socialità tutta, non può ridursi ad una mera citazione (‘L’Italia è la culla della cultura, del genio, dell’arte, non da meno della buona cucina nota in tutto il mondo…’ riportata nella lettera dell’Associazione Regionale Cuochi Liguri), non può essere completamente compromesso, bensì giustamente regolato”. Ad affermarlo è Lorenza Giudice di Confcommercio Albenga.
“Il brand Liguria ha bisogno della ristorazione, deve potersi fregiare di eccellenza, ed essa stessa vuole dimostrare ai suoi turisti che si è prodigata per garantire sicurezza, ne va del suo stesso onore. Per comprendere quanto gli adempimenti siano distanti dalla realtà, basti pensare alle comunicazioni improvvise di aperture e chiusure come se un’attività fosse un interruttore della luce, accendo/spengo, se questo vuole essere la modalità di pensiero, che almeno si pensi ad un ‘regolatore’!”, continua.
“La nostra economia si basa su di un sistema di osmosi tra piccoli comuni, delicato e continuo, impedirne gli scambi commerciali sarebbe drammatico, nulla sarebbe più devastante che continuare a perpetrare costanti errori di impreparazione agli eventi. L’esempio pratico è la notizia stessa di oggi che riporta una delle ultime iniziative come fallimentari a causa di errori di sistema, conseguenza ovvia, lo slittamento della stessa al 6 gennaio”.
“Cerchiamo di essere preparati e proprio come si fa in cucina… prepariamo la linea prima del servizio! Vorrei inoltre ringraziare di cuore i molti sindaci che hanno aderito alla richiesta di sensibilità per rendere gratuite le soste nelle loro cittadine al fine di agevolare il piccolo commercio e i servizi”, conclude.