Déjà vu

Revoca “area protetta regionale” ai parchi savonesi, l’attacco dei Verdi a Toti: “Norma incostituzionale, pronto il ricorso”

Ai Verdi e alle associazioni ambientaliste si unisce il Partito Comunista

beigua

Provincia. “Regione Liguria torna all’attacco per demolire i parchi con una serie di norme chiaramente incostituzionali approvate con un vero e proprio blitz alla legge di stabilità”. Questa la denuncia del responsabile Parchi di Europa Verde Liguria Danilo Bruno e del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. Ma tante altre sono le reazioni che storcono il naso alla mossa del presidente Toti.

L’oggetto del loro attacco è “l’articolo 14 bis della legge di stabilità 2021 con cui il presidente Toti potrà modificare i confini dei parchi in soli 15 giorni e con il silenzio assenso: una norma di una vergogna inaudita che esprime la volontà di tagliare i parchi della Liguria per togliere le tutele ed aprire alla cementificazione”.

“Era il 15 marzo 2019 – continuano gli esponenti dei Verdi – quando Toti su Facebook per salutare i giovani dei Fridays for Future scriveva: ‘La Liguria che vogliamo guarda all’ambiente’. Dopo alcune settimane fece approvare una legge che riduceva di 540 ettari il territorio dei più grandi parchi naturali regionali, il parco delle Alpi liguri, quello dell’Aveto e quello dell’Antola e revocava la classificazione di area protetta regionale a 42 territori nel savonese, per un totale di oltre 22mila ettari”.

Ma la Corte Costituzionale con sentenza numero 134 del 20 maggio 2020 aveva bocciato, in alcune sue parti, questa legge regionale. Infatti, la Consulta contestava, come hanno spiegato l’allora e l’attuale capogruppo regionale Fabio Tosi e l’ex vicecapogruppo regionale Andrea Melis, “la violazione della normativa statale, che prevede invece che il piano del parco prevalga su tutti gli altri strumenti di pianificazione territoriale; la modifica del funzionamento degli organi consultivi, le ‘comunità del parco’, senza demandare tali questioni ai rispettivi statuti; la cancellazione dei riferimenti alle aree protette di interesse locale”.

Recentemente, a metà novembre, era arrivato un altro attacco alla giunta regionale da parte delle associazioni ambientaliste, Legambiente, Italia Nostra, Lipu e Wwf Italia, che accusavano il presidente Toti di “disattendere la sentenza della Corte Costituzionale e di continuare così la sua politica contro le aree protette della Liguria”.

Secondo Bruno e Bonelli anche questa norma è incostituzionale in quanto “il parere di modifica dei confini dei parchi degli enti locali da rendere entro 15 giorni, non è applicabile ai sensi dell’articolo 16 comma 3 della L.241/90 che esclude la materia ambientale” e “il silenzio assenso non si può applicare in materia ambientale come previsto dal comma 4 dell’art. 20 della legge 241/90, e la legge quadro 394/1991 non prevede il silenzio assenso per la definizione dei parchi, inoltre la Corte Costituzionale si è più volte espressa per l’illegittimità del silenzio assenso nell’ambito della tutela ambientale.”

“Abbiamo già pronto il ricorso, elaborato dal nostro ufficio legale, che invieremo al governo nazionale quando la legge di stabilità sarà pubblicata sul bollettino ufficiale della regione per chiedere di sollevare la legittimità costituzionale ai sensi dell’art.117 della Costituzione: impediremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione l’assalto ai parchi della Liguria da parte di Toti”, concludono i rappresentanti dei Verdi.

Alle associazioni ambientaliste e ai Verdi si unisce il Pci: “Siamo per uno sviluppo ecosostenibile e quindi in prima linea nella difesa dell’ambiente. Tale decisione ci allarma riguardo il futuro del personale che, senza la garanzia di rimanere ad occuparsi di aree protette, verrebbe distaccato dalle dipendenze dirette dei parchi ledendone l’autonomia. La sensazione è che Toti e la sua giunta, come per la sanità, vogliano gestire la vicenda ambiente come se fosse cosa loro, in barba alle decisioni della Corte Costituzionale”.

“Il pretesto di questa novità è la volontà di razionalizzare le spese ma, nel comma approvato, si fa esplicito riferimento alla volontà di ‘costituire un omogeneo e unitario assetto organizzativo performante’ riunendo uffici, servizi e funzioni in un Ente Parco unico per la Liguria. La nostra preoccupazione è che questa nuova ‘trovata’ della Giunta Toti porti ad una progressiva concessione per le costruzioni edilizie a ridosso dei parchi liguri e ad un accentramento che favorisca l’affidamento della gestione dell’intero settore parchi a qualche manager così com’è stato in stile Alisa per la sanità”, concludono dalla sezione ligure del Partito Comunista.

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