Liguria. Dopo un confronto con le segreterie confederali Cgil, Cisl e Uil, gli assessori al lavoro Gianni Berrino e alla formazione e cultura Ilaria Cavo annunciano la riprogrammazione di 2,2 milioni euro di Fondo Sociale Europeo per assicurare un sostegno alle categorie colpite dalle chiusure legate all’emergenza Covid.
Nello specifico 1,5 milioni di euro saranno destinati al settore turismo, per rifinanziare le misure del Patto del Lavoro nel settore turismo e 700mila euro ai lavoratori del comparto dello spettacolo.
“Questa riprogrammazione di fondi europei è una promessa mantenuta nei confronti di migliaia di lavoratori del mondo dello spettacolo e del settore del turismo – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – messi in ginocchio a causa prima del lockdown, poi delle chiusure a singhiozzo e oggi dei divieti di mobilità imposti dal governo per le festività. Quando era necessario chiudere per contrastare la pandemia, la Liguria è stata la prima a farlo, anche prima dei dpcm nazionali. Oggi tuttavia, laddove i contagi diminuiscano e la situazione stia sensibilmente migliorando, siamo convinti che sia necessario, nel pieno rispetto delle misure anti Covid, allentare le regole per evitare a tante persone di rimanere sole, ai piccoli comuni di rimanere isolati e al nostro entroterra di essere penalizzato, ridando anche fiato alla nostra economia: auspichiamo che la riflessione aperta nel governo porti ad un effettivo ripensamento nelle prossime ore”.
“Con queste misura – dichiarano gli assessori Cavo e Berrino – Regione adempie ad un preciso impegno, assunto anche dal Consiglio Regionale nella seduta del 29 luglio scorso, verso quei lavoratori del comparto dello spettacolo meno tutelati, che in quanto autonomi, non hanno avuto accesso alla cassa integrazione, e che hanno duramente sofferto per il prolungato lockdown che ha determinato la chiusura dei teatri e l’inattività forzata delle compagnie. Allo stesso modo sosteniamo un altro settore fortemente penalizzato durante l’emergenza Covid come quello del turismo, al quale le misure previste dal governo per le festività rischiano di assestare un ulteriore durissimo colpo”.
Per quanto riguarda i lavori dello spettacolo: la somma complessivamente disponibile – pari a 700 mila euro – consentirà una integrazione al reddito con l’emissione di un contributo (voucher) fino a mille euro. Ne potranno beneficiare gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo che rispondono ai requisiti previsti dal comma 6 dell’articolo 15 del D.L. 137/2020 cd. “Decreto Ristori”, ovvero quei lavoratori con almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1° gennaio 2019 al 29 ottobre 2020, cui deriva un reddito non superiore a 50mila euro e non titolari di pensione, e quelli con almeno sette contributi giornalieri versati nel medesimo periodo cui deriva un reddito non superiore ai 35mila euro.
L’impostazione del bando, che aprirà entro la fine dell’anno, prevede che vengano raccolte tutte le domande degli aventi diritto. La cifra di 700mila euro verrà ripartita tra i beneficiari fino a un massimo di 1000 euro.
“Abbiamo adottato come riferimento la platea più ampia possibile ovvero quella individuata dal Decreto ristori – spiega l’assessore Ilaria Cavo – allargata rispetto a quella prevista dai precedenti decreti Rilancio e Cura Italia perché prende in considerazione anche l’anno 2020 (periodo 1 gennaio – 29 ottobre 2020) per il raggiungimento del minimo di giornate lavorate. Una scelta fatta per andare incontro, con il contributo messo in campo, anche a quei soggetti che non erano stati raggiunti dai precedenti decreti governativi. La cifra messa a disposizione del bando ha tenuto conto della potenziale platea: le domande arrivate a Inps in base ai criteri del Dl rilancio sono 511, mentre quelle aggiuntive basate sui i criteri più ampi del Dl Ristori sono, a oggi, in base ai dati anticipati questa mattina da Inps, relative a 24 soggetti: anche considerando che ci sarà tempo fino al 18 dicembre per presentare le domande a Inps per i fondi nazionali del Dl Ristori, i numeri ci danno una proiezione già chiara: le domande che potranno arrivare a Filse – incaricata di gestire le domande di contributo per conto di Regione – potranno ragionevolmente essere evase con il valore massimo del contributo previsto. Il nostro vuole essere un segnale per il mondo della cultura e un sostegno concreto ma integrativo per una particolare categoria di lavoratori che non ha potuto godere dei benefici destinati ai lavoratori dipendenti”.
Per quanto riguarda il settore turistico viene implementata la capienza del bando di 1,5 milioni di euro a seguito delle 918 domande pervenute da aziende con sede in Liguria equivalenti a 2380 lavoratori per un totale di 7,192 milioni di euro. Vengono erogate tre diverse tipologie di bonus: bonus da 3mila euro per i contratti fino a 4 mesi; bonus da 4mila euro per i contratti oltre 5 mesi; bonus da 6mila euro per contratti a tempo indeterminato.
“Sono soddisfatto per avere trovato a fine anno – conclude l’assessore Berrino – ancora delle risorse per aiutare l’occupazione e di conseguenza le aziende. Il Patto del Lavoro nel settore turismo ha avuto talmente grande successo che sono necessarie risorse supplementari per poter far fronte a tutte le domande pervenute. Credo che anche questa misura, che va da metà dicembre a metà marzo, possa aiutare quelle attività nel campo turistico allargato – compresi bar, ristoranti, pasticcerie e agriturismi – che vorranno e potranno assumere in questi difficili mesi”.
“Abbiamo avuto un confronto costruttivo con la Regione Liguria per mettere a terra le risorse residue del Fondo Sociale Europeo al fine di portare un aiuto concreto e in tempi strettissimi ai lavoratori dei settori colpiti dalla pandemia – commenta Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria – Verrà garantito un sostegno economico ai lavoratori dello spettacolo e incentivi alle assunzioni per quelli del turismo. Si tratta di un piccolo passo in avanti in un cammino lunghissimo e complicatissimo per la tutela di questi settori così duramente colpiti dal Coronavirus”.