Savona. “Ieri la nostra Provincia ha aperto un tavolo permanente per la costruzione del nuovo carcere nel savonese, con l’obiettivo di dare un’accelerata al progetto. È arrivato il momento di far entrare nella fase operativa la pratica, per restituire un penitenziario all’unica provincia della Regione rimasta senza”. A parlare. in una nota, è il consigliere regionale di “Cambiamo” Alessandro Bozzano.
“Concordo – spiega Bozzano – con il nostro presidente Pierangelo Olivieri, organizzatore della videoconferenza che ha messo in linea alcuni dei personaggi coinvolti nell’operazione, tra cui i sindaci dei comuni presi in considerazione per la sede della casa circondariale. In qualità di vicepresidente della Commissione Antimafia di Regione Liguria sto seguendo con attenzione la pratica. Nei giorni scorsi ho organizzato un primo incontro informale e propedeutico in tribunale, con i rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Savona, tra cui la presidente Vittoria Fiori. Sul tavolo abbiamo messo tutte le ipotesi fino ad oggi prese in considerazione, valutandone i ritorni e la fattibilità”.
“Ho ottenuto sostegno e appoggio dal Consiglio. Siamo usciti dalla riunione coesi, forti della necessità di passare alla fase operativa, per far rialzare il nostro territorio da una carenza enorme dal punto di vista civile e sociale – prosegue il consigliere regionale -. Trovata la sinergia tra le diverse forze coinvolte, il problema maggiore sarà però rendere effettiva la capacità di decidere, atto preliminare a tutti i procedimenti. Si potrà infatti ottenere un reale finanziamento dell’opera, con denari vincolati da un impegno di spesa, solo quando ci sarà una progettualità definitiva”.
“Finché si resterà fermi alle parole, i fondi potranno essere facilmente spostati in altri capitoli del bilancio di parte straordinaria dello Stato – conclude Bozzano -. Senza decisioni unitarie e univoche non si va da nessuna parte. La politica serve a questo. Mi metterò immediatamente al lavoro per trovare i giusti equilibri al fine di partire con un percorso certo e condiviso. Di parole non se ne può più!”.
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