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“Nicciu du Briccu du Bruxin”: a Varazze primo sopralluogo per il recupero dell’edicola votiva

In mattinata le prime verifiche

Varazze. Primo sopralluogo da parte di Henry De Santis, ispettore onorario per la Tutela dei Beni Archeologici del Ministero insieme agli Amici del Museo dell’Alpicella per capire come intervenire nel ripristino del “Nicciu du Briccu du Bruxin” edicola votiva crollata giorni fa, probabilmente a causa delle abbondanti precipitazioni, e ridotta oggi ad un insieme di pietre cemento e fango.

Un colpo al cuore dei varazzini che, da sempre, percorrendo il sentiero nei boschi per raggiungere il monte Beigua, la vedevano sbucare tra la folta vegetazione: quell’edicola votiva, quel simbolo antico che inglobava al suo interno un menhir e che rappresentava una tappa fissa.
Proprio per questa importanza storica e affettiva il Comune  non ha perso tempo e, a meno di una settimana dalla scoperta, oggi il primo sopralluogo per capire e per tentare la sua ricostruzione.

“È un simbolo troppo importante per la nostra storia, per la tradizione dei varazzini” afferma  Maria Angela Calcagno assessore comunale alla Cultura “appena ho ricevuto la notizia del crollo mi sono messa subito al lavoro con gli Amici del Museo dell’Alpicella e la Sovrintendenza. Questo  è un primo passo, speriamo di ripristinarla al più presto”.

Le condizioni del tempo hanno permesso la visita degli esperti. L’ edicola sorge alle spalle della piazza dell’Alpicella nel fitto del bosco. Appuntamento fisso per migliaia di Varazzini che da tempo immemorabile erano soliti fermarsi da quel simbolo.

I pezzi più significativi saranno recuperati e sistemati provvisoriamente nelle sale del Museo  dell’Alpicella che ospita al suo interno importanti reperti del Neolitico recuperati proprio in quella zona sulle alture di Varazze.

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