Aero club in lutto

L’ultimo volo di Aldo Locatelli, se n’è andato il “Barone Rosso” che illuminò il cielo di Villanova

Maestro di acrobazia, ha cresciuto generazioni di piloti Il ricordo del comandante Mauro G. Zunino

Villanova d’Albenga. È morto Aldo Locatelli, storica figura di spicco dell’Aero Club Savona e della Riviera Ligure. Aveva 88 anni ed era malato da tempo.

Così lo ricorda il comandante Mauro G. Zunino, presidente onorario del sodalizio: “Voglio dedicare ad Aldo Locatelli un ricordo e un saluto ai figli e alla compagna di vita. Molti dei piloti delle ultime generazioni non hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzare esperienze di volo con lui. Molti altri, divenuti affermati professionisti, lo hanno avuto come istruttore di volo e altri ancora come pilota istruttore di acrobazia aerea”.

“Aldo, trascorsi militari, carattere particolare, pilota ‘creativo’, ha trascorso la maggior parte della sua vita in volo, una minima parte anche con chi scrive. Bisognava conoscerlo e aspettarsi da lui di tutto, in campo di lavoro aereo, di vita, di compagnia. Era un ‘manico’, un’autorità in materia. Si è gettato in avventure da cui è uscito ‘miracolosamente’, ha scritto libri, si è sempre dedicato all’acrobazia nel tempo libero dal suo principale impegno di pilota executive. Negli anni ’60 fu istruttore nel nostro Aero Club, negli Anni 80 furono i suoi tre figli a crescere con noi, anche in un corso che abilitò all’acrobazia ben tre donne: Paola Zunino, Paola Vignola e Serena Tracchi”.

“Con lui ho apprezzato l’acrobazia aerea, dolce ed elegante, la mia preferita, con storici biplani. Tra i suoi allievi d’acrobazia, divenuti a loro volta esponenti di spicco della specialità, non si può non citare Stefano Pesucci, toscano verace. Gli aerei sui quali gareggiava Locatelli erano di Battistoni, un mito, per tanti anni presidente dell’Aero Club Milano. Con loro due, Sallustio e Pollastri, ricordo con nostalgia le trasferte per i vari campionati europei. Era venuto a trovarmi circa un anno fa perché voleva respirare l’aria di casa dell’aeronautica ligure, e ogni volta che lo faceva molti ex allievi si precipitavano per salutarlo in Aero Club, dove campeggia ancora oggi una sua foto con amici affiatati”.

“Lascia un vuoto che non sarà facile colmare, con la sua abilità e le sue trovate, come quando faceva apprezzare il looping alle signore in gonna che volevano provare l’ebbrezza del volo acrobatico, e mostrava loro l’effetto della gravità per il beneficio dei suoi occhi. Ciao ‘Pirata’, sei partito per non tornare più sulla terraferma, per un’altra avventura con i comuni amici Sbragi, Cerisola, Battistoni, Busacchi, Giudici, Charrollais e molti altri. Per noi resterai sempre il ‘Barone Rosso’ sul cielo di Villanova”.

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