Tra le società che hanno scelto di schierare una squadra “B” quest’anno c’è anche il Pietra Ligure. Nella discussione circa questo vero e proprio “fenomeno”, viste le ben sei formazioni di questo tipo iscritte nei gironi “A” e “B” di Seconda Categoria, è intervenuto anche il direttore generale del club biancoazzurro Luca Filadelli, intervistato in occasione della trasmissione “Parliamo di Sport”.
Il dirigente del club del presidente Faggiano risulta una voce in parte fuori dal coro, visto che non punta il dito come molti sulla scarsa qualità del torneo degli Juniores di seconda fascia, anzi. “Sottolineo che non è stata una scelta non fare la Juniores – commenta – io credo moltissimo nelle squadre ‘B’ ma non le vedo come un’alternativa alla Juniores, che secondo è molto importante fare a patto che vi sia una rosa in grado di poter reggere il campionato senza dover far ricorso ai giovani della prima squadra o ai ragazzi degli Allievi. Se anche solo dal punto di vista numerico c’è la possibilità, a mio modo di vedere la squadra Juniores deve essere allestita”.
Proprio la mancanza di un numero congruo di atleti ha spinto il Pietra a rinunciare alla Juniores. “Avevamo una sorta di buco generazionale’ – spiega – per quanto concerne le leve 2002 e 2003 perché i giocatori più pronti erano già in prima squadra e non avevamo una profondità di rosa adeguata per affrontare un campionato”.
“Reputo molto importanti le squadre ‘B’, invece, perché ci sono molti ragazzi che desiderano giocare a calcio ma mancano le realtà in cui poterlo praticare. Una volta c’erano molte più prime squadre e c’era anche la Terza Categoria. Tutti avevano la possibilità di giocare. Per questo secondo me le squadre ‘B’ non devono essere soltanto una squadra in più in un campionato, ma devono poter partecipare e poter ambire alla promozione. Bisogna chiaramente studiare un meccanismo affinché queste formazioni possano arrivare al massimo fino alla categoria immediatamente inferiore rispetto a quella della formazione principale. Servirebbe per dare uno stimolo a ragazzi che si allenano duramente e facendo sacrifici come gli altri. Sono sicuro che si sta pensando a questo”, sostiene Luca Filadelli.