Savona. “Il centro Varaldo rischia di diventare l’ultimo atto di una catena di errori macroscopici che hanno privato Savona, anno dopo anno, dei suoi contenitori storici e di varie opportunità di crescita e sviluppo. Infatti lo stabile di via Amendola, prima IPI (Istituto per l’Infanzia) poi centro di formazione professionale provinciale, andrà all’asta per decisione della Provincia, e l’altro ieri in commissione consiliare il Comune ha approvato la variante urbanistica”.
Così Mauro Dell’Amico (Noi per Savona) interviene sulla querelle dell’edificio savonese, già al centro di polemiche nelle settimane e mesi scorsi.
“Alla Provincia non serve più” ha dichiarato il vicesindaco Arecco. E allora che si fa? Lo si svende. Quindi, tanto vale concedere la variante per l’ennesimo, inutile residenziale. Se anche alla Provincia non serve più, giova ricordare che il Varaldo fino a dieci anni fa era una scuola modernissima, perfettamente ristrutturata, con attrezzature d’avanguardia”.
“Adesso ci sono in vista i corposi fondi del piano Next Generation EU: perché non pensare a utilizzare quella struttura come centro di formazione d’eccellenza, per esempio in ambito turistico? Perché un’altra volta Savona deve gettar via un bene pubblico con tanto di parco secolare – che in parte rischia di finir raso al suolo per farci dei parcheggi – in una città che è il regno delle case sfitte, dove un nuovo complesso residenziale è l’ultima cosa che serve?”.
“Non è un caso se Savona e il suo comprensorio vivono una crisi economica gravissima da molto tempo prima dell’emergenza sanitaria”.
“Quando manca una visione del futuro, e tutto quel che le istituzioni riescono a fare è cercare di far cassa al più presto, non importa a quali costi, un territorio cessa di vivere, e si limita a sopravvivere. Non può essere questa la strada per un rilancio della nostra città” conclude.