Savona. “Quest’anno a Natale potrei regalare a molte persone che, temporaneamente, frequento una copia della Costituzione con il segnalibro all’articolo 3”. Un post sibillino, ma dal significato inequivocabile: una frecciata alla Lega da parte del sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio.
L’articolo 3 infatti recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“. Fin troppo facile capire il riferimento: Caprioglio accusa la Lega di discriminare i sinti, dopo il consiglio comunale in cui la maggioranza ha votato un emendamento per cancellare lo stanziamento del Comune destinato a sistemare l’area.
“La mia onestà intellettuale e i miei principi sono scolpiti sulla pietra – tuona il primo cittadino sulla sua pagina personale – nonostante, come scriveva Borges, edifichiamo la nostra vita sulla sabbia (ma dobbiamo pensare sia pietra). #365giornirispetto”. Come a dire: sui valori non mi piego alle logiche politiche. La frattura, a questo punto, è totale.
Nel frattempo questa mattina Caprioglio incontrerà prima il Prefetto di Savona e poi il rappresentante dei sinti della Fontanassa, Marco Re, per cercare di capire come uscire dall’impasse dopo l’approvazione dell’emendamento leghista. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, la maggioranza ha di fatto sconfessato la propria stessa giunta, bocciando la decisione di destinare 150 mila euro alla messa in sicurezza del campo. Ora quei fondi sono destinati alla sistemazione di case popolari (a cui molti sinti avrebbero diritto) e alla riqualificazione dell’area ma come parcheggio per il vicino campo sportivo. Una indicazione che, in pratica, significa sgombero per chi vive lì.