Ad Alassio tiene ancora banco la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna all’ex sindaco di Alassio Enzo Canepa per l’ordinanza “anti migranti” varata nel 2015 durante il suo mandato amministrativo.
Giorni di commenti e prese di posizioni dopo il pronunciamento del terzo grado di giudizio, dal rammarico per il diretto interessato che sperava di ribaltare le sentenze di primo e secondo grado, passando per le “difese” del capogruppo in Regione di Cambiamo, Angelo Vaccarezza, e della Lega alassina, fino, invece, alla soddisfazione espressa senza giri di parole da parte del “Comitato per gli immigrati” che all’epoca aveva presentato la denuncia che ha fatto scattare il procedimento giudiziario.
Oggi è la stessa amministrazione comunale alassina, avversaria dello stesso Canepa alle ultime elezioni comunali, ad intervenire e prendere posizione sul caso, un caso che era stato oggetto di dibattito anche in Consiglio comunale: “Rinnoviamo la nostra solidarietà ad Enzo Canepa” fa sapere l’amministrazione comunale, che torna sul tema della condanna all’ex sindaco per ribadire, appunto, quanto già evidenziato nella seduta del parlamentino alassino.
“Siamo certi che nell’operato dell’allora primo cittadino di Alassio non ci fosse volontà alcuna di discriminazione ma unicamente la volontà di tutela della cittadinanza alassina”.
“L’abbiamo detto e lo ribadiamo e certo non avremmo voluto essere nei suoi panni quando dovette prendere la decisione che oggi gli è costata un giudizio tanto severo quanto a nostro parere immeritato”.