Savona. Ieri 8 dicembre doveva partire il Cashback di stato, il sistema ideato dal governo per favorire i pagamenti elettronici con carta di credito o bancomat al posto dei contanti. Ma il primo giorno, tanto atteso dai cittadini, ha subìto fin dalle prime ore un grave disservizio.
Così come era accaduto con il sito dell’Inps andato in tilt ad aprile per le numerose richieste del bonus da 600 €, anche l’applicazione del Cashback di stato non ha rispettato le attese degli italiani che fin da subito volevano usufruire del servizio. Probabilmente la causa è stato proprio il sovraccarico di accessi al server. Ma l’altissimo numero di registrazioni non solo era prevedibile, in quanto è possibile ottenere un rimborso del 10% sugli acquisti effettuati con moneta elettronica, ma anche auspicabile.
Per verificare il funzionamento dell’app Io (da scaricare per accedere al cashback), l’abbiamo testata e dopo aver seguito tutte le procedure (risultate macchinose e complesse anche ai più “smanettoni”), inserito tutti i dati richiesti, codice fiscale e Iban e dichiarato “di utilizzare gli strumenti di pagamento registrati esclusivamente per acquisti effettuati fuori dall’esercizio di attività d’impresa, arte o professione”, abbiamo constatato che è impossibile concludere l’operazione e attivare il servizio.
Il primo intoppo è stata l’impossibilità di inserire il metodo di pagamento: carta di credito, bancomat, postpay ed altri. I primi tentativi vanno a vuoto, l’app si aggiorna continuamente e non carica nulla oppure compare la scritta: “Si è verificato un errore temporaneo nel salvataggio di questa carta, riprova”.


Quando ad un ennesimo tentativo si riesce ad entrare nell’app riuscendo finalmente a caricare il proprio iban, ecco che appare un primo messaggio di avviso che informa: “Stiamo configurando il Cashback: potrebbero esserci temporanei disservizi” e “La sezione Portafoglio è in manutenzione ci scusiamo per il disagio”. E non è più possibile andare avanti.

Tutto rinviato a data da definirsi, quindi, per quei consumatori che facendo acquisti nei negozi (non online) avrebbero potuto ottenere, già da ieri (peraltro giorno festivo e dedicato per tradizione agli acquisti natalizi), fino al 10% (fino ad un massimo di 150 euro) di rimborso sugli acquisti del mese di dicembre. Se la data di partenza non è stata rispettata, appare logico che la data di scadenza dell’iniziativa debba essere posticipata. In queste ore. Infatti, si ventila l’ipotesi di un rinvio al 6 gennaio.