Disagi

Caos uffici postali, Cgil: “Non è solo colpa del Covid, ma soprattutto della carenza di personale”

Chiesto incontro con il prefetto, più di 30 uffici della provincia hanno subito chiusure e riduzioni d'orario

poste italiane generica ufficio postale

Provincia. Un incontro con il prefetto di Savona per discutere sulla riduzione degli orari di apertura di oltre 30 uffici postali del savonese, in particolare nei Comuni più piccoli e dell’entroterra. Questa la richiesta, inviata oggi al dott. Antonio Cananà, dalla CGIL di Savona, il SLC CGIL (che rappresenta i lavoratori di Poste Italiane) e lo SPI (sindacato dei pensionati della CGIL).

“L’iniziativa di Poste Italiane di ridurre le aperture al pubblico o addirittura chiudere temporaneamente diversi uffici postali – evidenziano dal sindacato – non è, come si vorrebbe far credere, attribuibile esclusivamente alle attuali precauzioni anti-contagio, ma richiama la cronica carenza di personale che si protrae da tempo e che aveva già portato negli scorsi anni (ben prima del Covid-19) a riduzioni negli orari di apertura ed alla chiusura definitiva di numerosi uffici nella nostra provincia”.

“E’ un quadro generale – proseguono – che SLC-CGIL denuncia da anni. Sono state aperte più vertenze con l’azienda (anche ultimamente con lo sciopero dello straordinario e delle prestazioni aggiuntive in corso dal 17 dicembre al 16 gennaio) proprio per rivendicare le assunzioni necessarie a superare criticità, che in provincia di Savona si sono ulteriormente aggravate negli ultimi 12 mesi con il pensionamento di 30 operatori (sportellisti) ad oggi non integrati con nuove assunzioni”.

Un scelta, quella di Poste Italiane, che secondo Cigl “sta mettendo in difficoltà non solo i cittadini, soprattutto pensionati, anziani e fasce deboli residenti nei Comuni più piccoli, ma anche il sempre più esiguo personale occupato agli sportelli. Personale già provato da un anno molto complicato (ricordiamo che il comparto postale è quello più colpito dalla pandemia dopo quello sanitario), che non ha mai interrotto la propria attività neppure in pieno lockdown e che, oggi, si trova a dover operare in condizioni sempre più difficili e con concentrazioni di clientela negli uffici residui”.

“Poste Italiane è tra le più importanti aziende italiane, una SpA in cui il ‘pubblico’ è azionista di maggioranza – sottolineano – Secondo noi la gestione del servizio pubblico che l’azienda è chiamata a garantire nel nostro territorio non è più accettabile. Con l’attuale organizzazione, conseguenza in primo luogo della carenza di personale, con le chiusure o limitazioni d’orario di apertura degli uffici, Poste Italiane sta sempre meno rispondendo alle esigenze di un territorio molto complesso dal punto di vista geografico, sociale, anagrafico, come quello savonese.

Quali soluzioni? Secondo il sindacato “occorre ristabilire, garantendo tutte le condizioni di sicurezza per il personale e per la clientela, la precedente operatività degli uffici con orari di apertura rispondenti alle necessità dei cittadini, individuare le corrette e reali esigenze di personale e procedere subito all’opportuna copertura”.

“Per questo ci aspettiamo che le Istituzioni Locali a cui abbiamo indirizzato la nostra richiesta – Prefetto, ANCI Liguria e Presidente della Provincia di Savona – convochino al più presto l’incontro e chiedano a Poste di mettere tempestivamente in atto le soluzioni necessarie” concludono da Cgil.

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