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Caos autostrade, nel 2020 oltre 250 milioni di danni al settore turistico

Ultimatum del comitato "Salviamo Genova e la Liguri"' al ministero dei trasporti: "Risposte sui risarcimenti entro questo mese"

Code autostrada cantieri

Liguria. C’è anche il turismo tra i settori più colpiti dal caos sulle autostrade in Liguria tra giugno e agosto, con oltre 250 milioni di danni stimati a causa dei code generate dai cantieri. È quanto emerge dallo studio presentato dal comitato Salviamo Genova e la Liguria al ministero dei Trasporti per la quantificazione delle perdite. Ancora nessun risarcimento sul tavolo dopo sei mesi e decine di incontri istituzionali, e ora, dopo il disastro vissuto con l’ultima nevicata, c’è il timore che la lezione non sia servita per prevenire altre stangate in futuro.

Cifre che al Mit sono state presentate e spiegate oltre un mese fa grazie a un lavoro certosino portato avanti da tutte le categorie coinvolte insieme alla Camera di commercio e all’Università di Genova.  “Dopo un primo iniziale coinvolgimento non è stato fatto più nulla – attacca Giampaolo Botta, direttore di Spediporto e portavoce del comitato – Entro questo mese pretendiamo risposte da parte del ministero perché la pazienza è finita. Questo atteggiamento è inaccettabile”.

Il computo complessivo dei danni si avvicina al miliardo di euro. “Chiediamo che venga ripresa l’interlocuzione, noi abbiamo fatto un lavoro enorme per raccogliere tutti i dati -aggiunge Massimo Giacchetta, vicepresidente della Camera di commercio – Se non si interviene subito ci saranno conseguenze pesanti per l’economia della Liguria”.

Salatissimo il conto del turismo, il più difficile da analizzare. Secondo lo studio presentato dal comitato, l’impatto delle code infinite in autostrada ha creato un danno di 110,2 milioni agli alberghi. Le ricadute sul turismo delle seconde case – tenendo conto dell’indotto generato ad esempio su ristoranti, bar, stabilimenti balneari e supermercati – ammontano a 138,4 milioni. Ancora più dolorosa la mazzata per il settore del trasporto persone (noleggio con conducente, pullman turistici, minivan) e delle agenzie di viaggio, che ha perso 16 milioni. In totale si parla di più oltre 257 milioni andati in fumo.

“Per arrivare a questo dato, e capire quanto fosse dovuto all’emergenza coronavirus anziché alla crisi delle autostrade, abbiamo comparato i numeri di luglio-agosto 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 -spiega il presidente dell’Unione Provinciale Albegatori Angelo Berlangieri – All’inizio di giugno le sensazioni erano positive, le prenotazioni iniziavano a muoversi. A fine giugno sono cominciati i disagi. Luglio e agosto sono stati i mesi in cui l’effetto Covid è stato decisamente minore, ma con una differenza fondamentale: a luglio la ripresa si è bloccata per riprendere solo dalla seconda settimana di agosto”.

Prova ne è che a partire dal 10 agosto, quando l’impatto dei cantieri si è attenuato, la perdita di presenze rispetto al 2019 si è attestata solo al 6% come risulta dalle rilevazioni ufficiali dell’osservatorio regionale ligure. “C’è un altro dato – aggiunge il direttore dell’Upasv Carlo Scrivano – ed è quello del bonus vacanze. A luglio in Liguria è stato speso molto meno che in altre regioni, e questo conferma invece il cambio di passo che è avvenuto poi in agosto”. Per le seconde case, invece, è stata effettuata una stima a partire dal crollo di presenze (1,1 milioni) registrato negli alberghi.

“Abbiamo visto un calo importante soprattutto sui bacini primari, milanesi e torinesi, che sarebbero spontaneamente venuti ma si sono bloccati – argomenta Carla Sibilla, presidente di Convention Boureau Genova – Confrontando l’Acquario con altre strutture simili in località come la riviera romagnola e la Toscana abbiamo osservato lo stesso trend a giugno con aspettative alte, poi un calo improvviso a luglio e una ripresa in agosto quando altri hanno proseguito con una crescita costante arrivando addirittura a superare l’andamento del 2019. Alla ripartenza dall’emergenza Covid non potremo più permetterci un bagno di sangue come questo”.

A completare il mosaico sono gli altri settori: l’autotrasporto con 316,8 milioni di perdite dovuti a maggiori tempi di percorrenza, costi extra, riduzione del numero di macchine impiegate; l’agricoltura che ci ha rimesso 5 milioni per l’incremento dei costi della logistica e i riflessi della crisi del turismo; l’industria che ha subito una riduzione delle vendite per 139,5 milioni e maggiori costi per 14,6 milioni (contando Genova e Savona); gli spedizionieri che denunciano un danno di 231,2 milioni dovuto soprattutto alla riduzione del traffico di container.

La nevicata di venerdì scorso ha riacceso la rabbia delle imprese e le polemiche per la gestione della rete stradale. “Non vorremmo più che si parlasse di ristori, ma di pianificazione per evitare i disagi – incalza ancora Botta -. Sulla programmazione è stato fatto poco”. Anche perché, a parte il maltempo, i cantieri sulle gallerie andranno avanti per almeno 8 anni come aveva ricordato il super ispettore del Mit. “Si doveva pensare a un piano di coordinamento molto dinamico e moderno, tutto il contrario di quanto è avvenuto la settimana scorsa – osserva Giacchetta -. Le aree di sosta per i camionisti non sono mai state realizzate. Bisogna prevedere un’armonizzazione tra cantieri ed eventi in città”.

Dal canto suo il ministero aveva promesso a luglio che Autostrade si sarebbe fatta carico di risarcire i danni. “Ma noi non vogliamo avere nessuna interlocuzione con Aspi perché sarebbe inopportuna, è il Mit deve dare risposte”, ribadisce Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito. “Per noi il ministero è il padrone dell’infrastruttura – rimarca Giacchetta -, sono loro i nostri interlocutori. Se prenderanno i soldi da Aspi sarà un problema loro, ma di fatto hanno già riconosciuto che c’è stato un danno e devono darci una risposta”. Ma a tenere congelata a pratica è anche la telenovela della concessione. “Questa – conclude il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini – è la dimostrazione di come il nostro territorio soffra delle non-decisioni del governo. E non solo su questa partita”.

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