Liguria. “Nel bilancio c’è una precisa visione di futuro. Per i consiglieri di opposizione il nostro modello di Liguria è sbagliato? Peccato che non debbano convincere me o la Giunta, ma i liguri, che ritengo abbiano scelto conoscendo il modello di regione che portiamo avanti, ed è questo mandato ricevuto nelle elezioni che oggi ci troviamo a rappresentare. È un filo arrogante sostenere che il vostro modello sia migliore del nostro, perché nessuno qui ha la titolarità per dirlo, se non gli elettori”.
Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso della discussione sul bilancio in Consiglio regionale.
“Non capisco se siamo accusati di essere troppo rigoristi o il contrario – ha proseguito – Stiamo affamando per rigore o siamo sperperatori che indebitano la regione per sostenere investimenti e consumi in un momento come questo? Ma noi siamo ben convinti e orgogliosi degli investimenti che stiamo facendo. Si poteva fare di più per la sanità? Certo che si, ma sui LEA siamo tra le prime cinque regioni…”.
“Sul credito alle imprese – ha detto ancora il Governatore – esiste un fondo di garanzia che abbiamo varato subito dopo l’inizio dell’emergenza Covid, che si affianca al fondo governativo che non è stato sempre rapidissimo nel far arrivare risorse. Poi si può sempre fare di meglio, e concordiamo: su Ligurcapital ad esempio, è vero, si può fare di più e meglio e speriamo di farlo, ma non si può sostenere che non investiamo nulla per il nostro sistema di imprese: è sempre stata una linea chiara dell’attività della nostra giunta”.
“Ritengo che il nostro modello, dall’industria al turismo, sia molto chiaro. Può essere non condiviso, ma è indubbio che non si è mai investito così tanto nel turismo come negli ultimi cinque anni. Non piacciono i red carpet, la promozione istituzionale? Legittimo, ma abbiamo il dovere di fare quello che i cittadini ci hanno chiesto con il voto. Se le opposizioni riusciranno a inserire nel nostro programma quel tanto di sensibilità che viene dalla loro parte ben venga, faremo una buona sintesi a vantaggio di tutti”.
“Le dimissioni degli assessori dal Consiglio – ha concluso – sono un atto di responsabilità. Hanno molte deleghe e un grande lavoro cui devono applicarsi senza distrazioni; i consiglieri, per contro, devono valutare il lavoro della Giunta, è opportuno che le funzioni siano nettamente separate. Smettiamola di giocare al meno uno nella politica: deve costare il giusto. Ma dovendo rispondere alle battute, non ritengo che sia accettabile la critica sulle nomine da opposizioni che parlano ogni giorno di rimpasti e poltrone in un momento così difficile per la comunità nazionale”.
Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha illustrato la relazione di minoranza: “Ci troviamo davanti ad un atto raffazzonato, privo di qualsivoglia strategia – ha detto – per la crescita della regione e per il benessere dei liguri e che non risponde ad alcuna delle necessità e delle emergenze anche segnalate dagli amministratori locali”.
Tosi ha rilevato la carenza di fondi per i parchi e ha ritenuto irrilevanti le detrazioni attivate dalla giunta per le famiglie. Il consigliere ha poi ringraziato il presidente e tutto l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale per avere affrontato la questione dell’assenza, durante il dibattito in I Commissione, delle schede tecniche dei provvedimenti di natura finanziaria, che sono previste dal Regolamento dell’Assemblea e che consentono di conoscere la manovra dei dettagli e presentare emendamenti.
Tosi ha quindi criticato la scelta del presidente della giunta di far dimettere dalla carica di consigliere gli assessori: “Questa scelta fa lievitare i costi della macchina regionale. E’ una decisione, in un periodo di grave emergenza sanitaria, e quindi anche economica ed occupazionale, che si commenta da sé perché genera per tutti i liguri, un costo pari a mezzo milione di euro netti in più all’anno”. Secondo il consigliere quelle risorse potevano essere destinate all’acquisto di dispositivi di protezione individuale per associazioni di volontariato di protezione civile e per persone disabili.
Tosi ha, inoltre, criticato altre spese: “Sono stati triplicati i finanziamenti erogati per lo staff del presidente. Se durante la legislatura precedente la squadra di assessori poteva spendere 523 mila euro tondi l’anno per il personale, nel Toti-bis il tesoretto cresce del 160%, gonfiandosi fino a 1 milione e 356 mila euro, cioè 833 mila euro in più, così ogni componente della Giunta potrà assumere nella propria segreteria politica, con nomina fiduciaria, due funzionari di posizione economica D6, con uno stipendio lordo 61 mila 644 euro l’anno, invece di uno solo. Mentre al vicepresidente ne spetteranno quattro, rispetto ai due precedenti. Così le poltrone da riempire a spese del bilancio passano in totale da 8 a 22, per un esborso complessivo che nei 5 anni di legislatura arriverà a sfiorare i 7 milioni di euro”.
Forti critiche sono state espresse anche alla politica sanitaria della giunta Toti e, in particolare, alla mobilità passiva che – ha detto – genera in Liguria un saldo negativo di oltre 51 milioni di euro e costa 206 milioni di euro. Tosi ha accusato la giunta di procedere con una progressiva privatizzazione degli ospedali. “Il 2020 verrà ricordato come un anno nero, e non solo per il Covid, per le sue conseguenze sanitarie ed economiche: ogni cittadino – ha concluso – perderà 2 mila 498 euro, quindi la minor tassazione decisa dalla giunta lascia il tempo che trova. Nei primi nove mesi del 2020 in Liguria sono scomparse, fra scioglimenti e liquidazioni volontarie 552 imprese del commercio e del turismo”.