Progetti

Albenga, l’assessore Marta Gaia esordisce in consiglio comunale: i suoi “intenti e propositi”

" Sono numerosissimi i progetti, già avviati dall’assessore Simona Vespo che mi ha preceduto e che ringrazio sentitamente, che intendo portare avanti"

Marta Gaia

Albenga. Ieri si è svolto il primo consiglio comunale da assessore alle politiche sociali per Marta Gaia che coglie l’occasione per fare un quadro dei suoi intenti e propositi.

“Con grande senso di responsabilità ed impegno da 15 giorni ricopro il ruolo di assessore ai servizi sociali, un comparto molto importante soprattutto in una città come Albenga. Sono numerosissimi i progetti, già avviati dall’assessore Simona Vespo che mi ha preceduto e che ringrazio sentitamente, che intendo portare avanti. Tra questi in particolare l’aiuto alla genitorialità, la tutela dei minori e il loro diritto ad una famiglia, la tutela delle donne e il contrasto alla violenza di genere, i progetti di inclusione lavorativa e sociale per le persone con disabilità e il loro diritto ad una vita indipendente. Oltre a questi progetti sto già iniziando a lavorare insieme agli uffici su indirizzi e obiettivi da seguire in collaborazione con tutta l’amministrazione. Insieme potremo intervenire su tematiche importanti che credo debbano essere trattate con un approccio trasversale. Sul tema della sicurezza, ad esempio, credo sia fondamentale lavorare su progetti che vadano a comprendere e soddisfare i bisogni dei giovani, dando loro delle risposte e luoghi dove incontrarsi e confrontarsi supportati da figure professionali, evitando così devianze sociali.  Investire sul turismo, poi, permette di implementare l’indotto economico e quindi, anche le possibilità lavorative, evitando così di portare, coloro che non riescono a trovare lavoro, a vivere di espedienti”.

Una attenzione particolare da parte dell’assessore Marta Gaia anche sul tema della disabilità: “Come consigliere comunale ho portato avanti la realizzazione del preliminare di Peba, che, presumibilmente, verrà approvato durante il prossimo consiglio comunale e dal prossimo anno lavoreremo affinché da preliminare diventi il Peba definitivo esecutivo. Contemporaneamente continueremo a lavorare ad una sensibilizzazione della cittadinanza, delle attività commerciali e ricettive. Troppo spesso le persone con disabilità vengono viste come persone da assistere, lavorare sui loro diritti e non sul bisogno è il primo passo per una città inclusiva. Servono strutture per la vita indipendente per tutte le tipologie di disabilità e per le persone con disturbi psichici, che possano permettere loro di lavorare sulle autonomie e sulle prospettive di crescita e di indipendenza insite in ognuno di noi. Negli ultimi anni è stato significativamente ampliato il capitolo del bilancio dedicato ai percorsi di inclusione sociale, ma ancora molto c’è da fare. È necessario convenzionarsi con altri contesti di inserimento per persone con disabilità al fine di lavorare sulla socializzazione e sulle relazioni, oltre che sul lavoro, come per esempio aziende di agricoltura sociale della piana”.

“Implementare e migliorare il servizio di assistenza domiciliare agli anziani – continua l’assessore Gaia – è indispensabile perché essi sono una risorsa, esperienza e memoria storica e coinvolgerli nella vita culturale ed associazionistica della città comporterà un vantaggio per l’intera comunità e permetterà la prevenzione di fenomeni depressivi e di isolamento che spesso affligge tali persone”.

“Un lavoro importante va fatto anche sul tema immigrazione per dare risposte ai giovani immigrati permettendone l’integrazione evitando così l’emarginazione e il disagio. Questi e molti altri progetti sono tra gli obiettivi che intendiamo portare avanti e, per poter lavorare efficacemente su tutti questi aspetti è necessaria la stretta collaborazione con le realtà del territorio, scuola, ASL 2 e servizi sociali comunali, creando un tavolo permanente con incontri mensili per evidenziare le criticità e lavorare sulla progettualità.”

Conclude l’assessore Gaia: “I servizi sociali troppo spesso vengono identificati come coloro che erogano contributi, ma le assistenti sociali e tutti gli operatori del settore lavorano ogni giorno al fine di migliorare le condizioni socio-economiche dei cittadini, lavorano per la tutela e l’assistenza a minori ed anziani, non solo con sostegni al reddito ma con la costruzione di percorsi e progetti individualizzati al fine di accompagnare l’utenza all’autonomia economica e sociale. La società per considerarsi migliore non può permettersi di lasciare indietro nessuno.”

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