Celle Ligure, a un passo dal lungomare inondato di sole, nel giorno di San Martino che sembra più un mercoledì di aprile. Qui la maggior parte dei bar ha le serrande abbassate.
Ma, tra coloro che hanno tenuto aperto con l’asporto, c’è anche chi guarda desolatamente la cassa nella quale sono entrati solo cinque euro. “Con questi incassi non valeva neppure la pena di aprire – racconta un’esercente -, così non riusciamo a coprire neanche le spese”.
“Con l’asporto abbiamo preparato dieci/quindici caffè e venduto quattro/cinque brioches, in tempi normali ne avremmo serviti il doppio” triste anche il bilancio dei titolari del Bar 27 Bistrot.
La giornata di ieri, alla vigilia delle nuove restrizioni, ha avuto il colore della preoccupazione. “ I miei dipendenti – racconta tristemente la proprietaria di un bar -, quando si preparava il classico aperitivo serale, avevano le lacrime agli occhi perché oggi non avrebbero lavorato. Io non so con chi prendermela, rispetto comunque le regole – precisa -. Questo è il mio lavoro e ci devo credere. Sono a un passo dal mare, sono fortunata ad avere questo panorama e cerco di essere positiva”. E, mentre ci saluta, i suoi occhi assumono il colore della speranza.