Vado Ligure. Guidare una difficile transizione energetica, supportare il passaggio al “green” dopo il “game over” del carbone, fino ad una piena operatività e risposta alla domanda da parte delle fonti rinnovabili. Questa la mission del progetto di Tirreno Power per Vado Ligure, che prevede un nuovo impianto a gas naturale da 800 Mw, un cantiere di lavoro per oltre tre anni, che potrà fornire un indotto economico positivo a tutto il territorio, senza contare nuovi posti di lavoro che arriveranno dopo l’emergenza Covid. L’investimento complessivo stimato ammonta a ben 300 mln di euro.
L’istanza di autorizzazione che la società ha presentato risponde alle esigenze contenute nel Piano Nazionale Energia e Clima del Governo Italiano (PNIEC), che individua il percorso di sviluppo sostenibile del sistema energetico nazionale nel periodo 2020-2030. E Tirreno Power è in campo con l’energia idroelettrica.
“Il nuovo impianto che Tirreno Power sta valutando rappresenta la soluzione più virtuosa per efficienza e basse emissioni a supporto della transizione energetica che porterà a un sistema di generazione elettrica con alta prevalenza di fonti rinnovabili. Un sistema elettrico che ha attualmente necessità di impianti programmabili, capaci di garantire continuità di produzione e flessibilità operativa” ricorda Enrico Erulo, direttore delle relazioni esterne di Tirreno Power.
“Tutto l‘iter progettuale e le fasi di realizzazione saranno condivise con gli enti territoriali” precisa, anche dopo la posizione espressa dal Comune di Vado Ligure sull’iniziativa industriale nel settore energetico avviata da Tirreno Power.
Quante alle prime polemiche sollevate sull’inquinamento dell’impianto: “Stiamo parlando di una macchina con grandi performance ambientali, la migliore tecnologia oggi in circolazione per produrre energia elettrica a basso impatto, pensiamo alla nostra cucina di casa, un gas pulito, con un terzo delle emissioni di CO2 rispetto al carbone, niente polveri e senza altri parametri o indicatori previsti da una possibile analisi e monitoraggio, dunque una prospettiva di massima sostenibilità“.
Altro aspetto essenziale del progetto è il fatto che l’impianto non sarà sempre in funzione: “Come prevede il piano nazionale, la produzione avverrà solo in determinati momenti e necessità di fabbisogno da parte del gestore, ovvero quando le rinnovabili non sono in grado di erogare l’energia richiesta. Per questo, in un’epoca di transizione, entrano in gioco impianti a gas come quello che abbiamo in mente e che possono dare ampie garanzie in termini di prestazioni e tutela ambientale” conclude il direttore delle relazioni esterne di Tirreno Power.