Savona. Da questo pomeriggio l’Rsa Noceti diventerà un centro Covid per ospitare i pazienti a bassa intensità. “Non è stata una sfida facile, ma sono contenta di aver raggiunto l’obiettivo. Credo che in un momento di emergenza sia importante che ognuno dia il suo contributo” commenta Lorena Rambaudi, amministratore unico Opere Sociali Servizi e gestore della struttura.
La Regione, infatti, era alla ricerca di presidi in grado di ospitare pazienti in via di guarigione in modo da allievare la pressione sugli ospedali e poche settimane fa il presidente Toti aveva spiegato come sarebbe avvenuta l’organizzazione nelle diverse asl. “Sapevamo che c’era l’assoluta necessità di posti letto per la media intensità, quindi per le persone che ora stanno intasando gli ospedali impedendo ad altri di accedervi, ma che non hanno bisogno di cure acute – spiega Rambaudi – Ci siamo quindi messi a disposizione avendo nelle nostre strutture dei posti letti liberi”.
“In due settimane – prosegue – abbiamo totalmente stravolto la nostra organizzazione sia per quanto riguarda il personale (leggi qui) che i pazienti che abbiamo trasferito in altre strutture, ci sono state un po’ di difficoltà. Devo dire, però, che poi tutti hanno capito il senso di questo progetto e hanno collaborato, devo ringraziare i collaboratori dai sanitari, ai manutentori al personale delle pulizie perché in due settimane abbiamo affrontato davvero un’impresa titanica”.
Pochi giorni fa il trasferimento di 36 anziani nella casa di riposo del Santuario, che ha rappresentato un importante sforzo logistico per lo staff della residenza per anziani: “Ci sono voluti due giorni per trasferire gli ospiti nella struttura, si è mobilitato tutto il personale e ci ha aiutato la Croce Bianca di Savona – racconta la dott.ssa Laura Milardi, direttore sanitario dell’Rsa Noceti -. Per l’anziano lo spostamento reca un piccolo disadattamento, in quanto ci crea un po’ di confusione passando da un ambiente familiare ad uno non familiare. Bisogna fargli capire la motivazione per la quale viene spostato. Abbiamo cercato di ridurre al minimo il disagio, sono stati mantenuti i gruppi stanza, facendo in modo che chi condivideva le camere continuasse a farlo, e una parte del personale è stato trasferito. Secondo la mia esperienza, dopo un periodo di adattamento, l’anziano si creare il suo habitat naturale trovando nuovamente i suoi punti di riferimento e a quel punto si riadatta alla situazione”.
E sulla possibilità di contagio da parte del personale sanitario, Miliardi precisa: “Utilizzando i dpi in modo corretto e sanificandosi all’uscita, è difficile essere contagiati. Nell’altra struttura Covid che abbiamo aperto ad Albenga (Rsa Casa del Clero) dall’11 aprile non abbiamo mai avuto personale con positività o che si sia ammalato”.
A spiegare come verranno gestiti i pazienti positivi al coronavirus è Adrian Dragoe, coordinatore infermieristico strutture Covid: “Oggi avremo già 6 ingressi. Non sappiamo quando la struttura si riempirà, quotidianamente riceviamo un’email con gli aggiornamenti del giorno successivo. Siamo pronti a ricevere un numero importante di pazienti come è accaduto con l’Rsa Casa del Clero di Albenga. Il nostro personale è già a conoscenza dei protocolli e nei prossimi giorni parteciperà ad un corso di aggiornamento veloce. La struttura è stata divisa in tre zone (verde, gialla e rossa) e lo staff munito dei dpi richiesti, motivo per il quale il personale è assicurato” conclude.