Liguria. Non sono mancate anche diverse delegazioni savonesi alla protesta di ieri in piazza De Ferrari a Genova che ha visto assieme diversi settori dei servizi pubblici, come la sanità e la scuola. A promuovere la manifestazione una realtà eterogenea fatta di studenti, lavoratori della sanità e centro sociali: “E’una piazza aperta a chiunque voglia condividere esperienze, proposte e contenuti”.
Presenti alcuni camici bianchi appesi a una corda a simboleggiare la carenza di assunzioni nel mondo della sanità che ha caratterizzato il passato ma anche il presente e che ha fatto sì che “ci troviamo di nuovo impreparati davanti al virus”.
Poi moltissimi striscioni che affrontano i temi della manifestazione convocata per questo pomeriggio dietro lo slogan “Salute e reddito, le nostre vite valgono” e “Insieme siamo la cura”.
“Diamo voce alla rabbia di chi a causa dell’inefficienza delle istituzioni nel gestire la pandemia ha perso il lavoro – si legge nella convocazione sulla pagina Facebook della manifestazione – a chi ha aspettato per mesi l’arrivo della cassa integrazione, a chi attende un tampone e a tutti gli studenti che, ancora una volta, si vedono negare il diritto allo studio”.
“Siamo qui in questa piazza per indicare quelli che sono i responsabili di quello che stiamo vivendo” spiegano i promotori del presidio al megafono che nei giorni scorsi avevano lanciato sui social diversi ‘meme’ per mettere l’accento sulla responsabilità della politica da quella locale a quella nazionale”.
“Quello che diciamo è che la responsabilità nella gestione di questo virus è delle istituzioni – spiegano – e rifiutiamo la colpevolizzazione dei cittadini e la militarizzazione delle città e chiediamo investimenti nei servizi pubblici”.
Tra i tanti striscioni ci sono quelli che puntano il dito su sanzioni e controlli da parte delle forze dell’ordine: “Meno divise più camici” ma la maggior parte sono dedicati alla sanità: “Meno privatizzazioni più tamponi”, “Sulla salute non si specula: tamponi gratis”. Altri dedicati al mondo della scuola e dell’università: “Provatelo voi il brivido di non avere un futuro” e “Non utenti ma studenti”.