In aula

Processo Tirreno Power, i testimoni delle parti civili: “Polveri, inquinamento e rischi per la nostra salute”

Nuova udienza nel procedimento per disastro ambientale e sanitario colposo

carabinieri Tirreno Power

Vado Ligure. Nuova “tappa” nel processo a carico di Tirreno Power, per il quale sono imputati 26 persone, tra vertici e dirigenti dell’azienda, rinviati a giudizio per disastro ambientale e sanitario colposo.

Questa mattina, a porte chiuse, si è svolta un’altra udienza nell’ambito del procedimento penale in corso.

Dopo le ultime due udienze di settembre e ottobre, nelle quali altri cittadini hanno esposto le conseguenze delle emissioni di carbone nei pressi della centrale anche durante il periodo di gestione di Enel, anche oggi in aula sono stati ascoltati altri test delle parti civili coinvolte nel processo.

Numerose le persone ascoltate e portate in aula dalle parti civili, tutte residenti nei pressi dell’ex centrale a carbone: al vaglio la loro situazione fisica e psicologica negli anni del funzionamento dell’impianto. Sono 48 persone che si sono costituite come parte civile con Medicina Democratica nel procedimento in corso: chiedono un risarcimento del danno morale per la paura di poter contrarre delle patologie a causa dell’ esposizione alle emissioni della centrale termoelettrica, una specie di “class action” per i danni collaterali.

I testimoni, tramite le domande dell’avvocato di Medicina Democratica Rita Lasagna (che assiste le parti civili assieme all’avvocato Laura Mara), hanno ancora una volta raccontato la difficile situazione ambientale vissuta nel contesto urbano vicino alla centrale vadese, con riferimento alle polveri presenti nei giardini, nei terrazzi, sulle auto e anche sui vestiti stesi, con continui rischi e paure per la propria salute.

“I test hanno evidenziato i gravi fenomeni di inquinamento, con l’impossibilità di mangiare frutta e verdura del proprio orto, ad esempio, oltre a raccontare le malattie all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio che hanno colpito i loro familiari” affermano i legali.

Per la prossima settimana, il 26 novembre, è già stata fissata dal giudice Francesco Giannone una nuova udienza, nella quale proseguiranno le testimonianze delle parti civili: in aula saranno sentiti il referente savonese di Medicina Democratica Maurizio Loschi e il presidente nazionale Marco Caldiroli.

Il processo proseguirà con i test delle associazioni ambientaliste e del Ministero dell’Ambiente, anche loro parti civili nel procedimento penale, successivamente saranno ascoltati in aula i consulenti tecnici.

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