Guardia di finanza

Porto di Savona, rifiuti pericolosi nascosti dentro i furgoni: sequestrate 33 tonnellate

Quattro stranieri denunciati per traffico illecito di rifiuti e ricettazione, sequestrati 21 veicoli usati per nascondere la merce

Savona. Un afflusso insolito di bisarche nel porto di Savona. Ecco cosa ha insospettito la Guardia di Finanza di Savona. E il sospetto era fondato: all’interno dei furgoni caricati sulle bisarche, infatti, c’erano tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi.

E’ quanto emerso da un’operazione congiunta della Guardia di Finanza di Savona e della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), articolata nel tempo, che ha condotto al sequestro nel porto di Savona di complessive 33 tonnellate di merce, catalogata, poi, quale rifiuto speciale e pericoloso. La merce, proveniente dal Centro Europa e destinata in Medio Oriente, era nascosta all’interno di furgoni – caricati appunto a bordo di bisarche – in modo tale da renderne difficile l’individuazione da parte degli operanti.

Da tempo, i funzionari della Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Savona ed i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza si erano accorti di un notevole incremento del flusso di bisarche, destinate all’imbarco nel porto di Savona, che trasportavano veicoli commerciali, sia nuovi sia usati. Per questo hanno intensificato i controlli al fine di comprendere meglio il motivo di tale incremento ed i luoghi di provenienza di tali spedizioni.

Il sospetto era andato via via definendosi quando i finanzieri di servizio al varco avevano intravisto, durante i normali controlli, merce posta alla rinfusa all’interno di quasi tutti i mezzi. A incuriosire ulteriormente le Fiamme Gialle il fatto che spesso i portelloni di carico fossero chiusi con dei lucchetti; talvolta, addirittura, le serrature delle portiere erano saldate.

Ricostruito anche documentalmente tutto il flusso della merce, i militari della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane hanno accertato la presenza di motori e targhe di auto oggetto di ricettazione (verosimilmente già provento di furto in altri stati), nonché di rifiuti pericolosi e speciali destinati in Libia e Libano.

Gli autisti interessati, di nazionalità serba, bosniaca a lituana, sono stati tutti denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, per traffico illecito di rifiuti e per ricettazione.

L’operazione ha portato al sequestro di oltre 33 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, oltre al sequestro di 21 veicoli utilizzati per l’occultamento dei rifiuti.

L’attività svolta rientra in un più ampio e sempre più collaudato coordinamento operativo negli spazi portuali tra gli organi preposti alle attività di controllo (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza).

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