Pontinvrea. “L’ordinanza è chiaramente illegittima, e ne ho informato doverosamente il Governo per le valutazioni e determinazioni di esclusiva competenza in ordine all’annullamento o impugnazione”. Come prevedibile, il prefetto di Savona Antonio Cananà ha deciso di segnalare a Roma l’ordinanza (eccola) con cui il sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, ha deciso di consentire a bar e ristoranti di tenere aperto fino alle 23.
Il leghista non è nuovo ad atti di ribellione nei confronti di misure governative da lui ritenute illegittime (celebre la sua battaglia nel 2012 contro l’Imu). E per emettere la propria ordinanza si è rifatto all’art.50 del Testo Unico Enti Locali (Tuel): “Il Dpcm del 24 ottobre presenta profili di incostituzionalità palesi con evidente violazione dell’inviolabilità della libertà personale – ha sostenuto nell’annunciare il provvedimento – e non ci sono dati scientifici che provino che nei ristoranti e nei bar dopo le 18 si possa contrarre il virus del Covid-19” (leggi tutto).
Inevitabili (e attese) le polemiche e le reazioni per una mossa che rischia di provocare un effetto domino, con altri sindaci che potrebbero emulare Camiciottoli. Proprio per scongiurare questo pericolo il Prefetto ha fatto la sua mossa: una lettera protocollata a tutti i sindaci della provincia per sottolineare la “esigenza di uniforme applicazione sul territorio” del Dpcm.
“Il sindaco di Pontinvrea, in totale antitesi a varie disposizione del Dpcm del 24 ottobre 2020 – scrive Cananà – ha autorizzato sul territorio di quel Comune lo svolgimento di tutta una serie di attività sospese […] L’ordinanza è chiaramente illegittima e ne ho informato doverosamente il Governo […] Confido che i sindaci della provincia di Savona, lungo dal promuovere iniziative in contrasto con le vigenti disposizioni nazionali di natura emergenziale, neppure assecondino eventuali sollecitazioni a disattenderle da qualunque parte provenienti, disperdendo così quel prezioso patrimonio di valori che ciascuno porta con sé quale componente di una comunità in cui gli si riconoscono diritti e correlati doveri“.
“Con questo spirito – prosegue – mi rivolgo ai sindaci affinché, pienamente consapevoli del ruolo di responsabilità rivestito, continuino ad essere un punto di riferimento legalitario per le comunità amministrate, trasmettendo loro fiducia circa la capacità delle Autorità Pubbliche di fronteggiare, con discernimento e ponderazione, situazioni complesse nell’interesse prioritario di tutta la collettività”.
“Faccio affidamenti sulla leale sensibilità istituzionale di cui i sindaci savonesi hanno dato più volte dimostrazione – conclude – sottolineando quanto sia importante, in questo delicatissimo contesto emergenziale, evitare che nella cittadinanza s’ingeneri la percezione che possano esservi parti di Italia devolute all’esclusiva autodeterminazione di un singolo amministratore locale, espressa in contrasto con l’unità dell’ordinamento nazionale”.