Pietra Ligure. “Le pazienti ostetriche che non riscontrano problemi torneranno ad essere seguite al Santa Corona fino al 34° settimana”. Ad annunciarlo è il capo Dipartimento materno infantile Eugenio Volpi.
Arrivano, quindi, buone notizie per le donne in gravidanza del ponente che, dopo la chiusura del pronto soccorso ostetrico e del punto nascita dell’ospedale pietrese, erano costrette a raggiungere il San Paolo di Savona non solo per il parto, ma anche per le visite e gli accertamenti.
Dal primo dicembre saranno riattivati alcuni servizi. A partire dal monitoraggio di gravidanza fisiologica, ambulatorio a carico delle ostetriche che, come ci spiega Volpi “è sempre stato tradizionalmente a Pietra”. Ma ci sarà anche una novità: tutte le pazienti della provincia che dovranno effettuare l’esame di screening (bi-test) del primo trimestre saranno convogliate al Santa Corona. Per la prima volta, inoltre, Pietra Ligure avrà a disposizione il servizio di colposcopia un giorno alla settimana e ogni mercoledì verranno effettuate le ecografie ostetriche che controllano l’accrescimento.
Per quanto riguarda invece il bilancio di salute, ovvero l’ultimo controllo della gravidanza, Volpi precisa: “Avremmo voluto riattivarlo, ma purtroppo ci sono troppe problematiche pratiche e tecniche, resterà dunque solo a Savona”.
“Abbiamo cercato di coordinarci nel modo più sensato possibile, in modo da non creare difficoltà organizzative. Ovviamente è una sistemazione temporanea, che durerà fino a quando non saranno riaperti il reparto e il pronto soccorso ostetrico (ad oggi la data è fissata al primo febbraio ndr)” conclude il capo dipartimento.
La conferma della chiusura temporanea del Punto Nascite, da parte di Asl 2, era arrivata lunedì 9 novembre. Un provvedimento che ha immediatamente scatenato forti reazioni, con la convocazione urgente del distretto sociosanitario di Finale e Albenga (che si è svolto martedì) e una levata di scudi bipartisan, guidata dal sindaco di Pietra Ligure Luigi e Vincenzi come “portavoce” territoriale della protesta: si sono dichiarati contrari o hanno almeno chiesto garanzie su una futura riapertura Linea Condivisa, In Azione, il Comune di Alassio, i sindaci di Tovo, Giustenice e Magliolo, il sindaco di Loano, la minoranza di Toirano e quella di Borghetto, Jan Casella, Nicola Seppone, Eraldo Ciangherotti, molti lettori (qui una delle lettere più rappresentative tra quelle ricevute dalla redazione) e la stessa IVG, con un commento a firma di Sandro Chiaramonti. Mentre Toti si è affrettato a ribadire la temporaneità del provvedimento, tesi sposata anche da Sara Foscolo, dal sindaco di Borghetto Santo Spirito e dal vicesindaco di Loano.
Successivamente, IVG aveva comunicato ai propri lettori anche la chiusura del pronto soccorso ostetrico. Una decisione che aveva scatenato reazioni indignate. Le “voci” e le conferme circa le ragioni della chiusura si erano inseguite, così come le precisazioni da parte di Asl e da parte del personale sanitario. Anche in questo caso, c’è stato chi ha alzato le barricate (come Europa Verde Liguria) e chi, in seno ai Comuni, ha presentato mozioni (come Fratelli d’Italia a Pietra Ligure). La stessa decisione è stata presa dal consiglio provinciale. La scorsa settimana, poi, su IVG.it il responsabile di pediatria e neonatologia degli ospedali di Savona e Pietra Ligure Alberto Gaiero ha fatto il punto sulla situazione per rassicurare le mamme a livello pediatrico, mentre il dott. Volpi ci ha svelato che il pronto soccorso ostetrico non sarebbe stato chiuso solo per 15 giorni, ma fino al 31 di gennaio.