Borgio Verezzi. Bufera sul viceparroco di Borgio Verezzi don Fabio Ragusa per le sue affermazioni pronunciate nel corso dell’omelia di domenica scorsa, nella quale ha preso posizione sulle unioni civili dopo le parole di Papa Francesco, definendo un “grave errore dottrinale” quello del Santo Padre.
“Le persone omosessuali sono figli di Dio e hanno il diritto di essere una famiglia…” aveva detto nell’ormai famoso documentario “Francesco”, presentato alla Festa del cinema di Roma, dove il Santo Padre ha espresso il suo pensiero sulle unioni civili, interpretato come una “apertura” della Chiesa cattolica. Don Fabio, però, si è scagliato contro la “nuova dottrina” e durante la messa non le ha certo mandate a dire, provocando sconcerto tra i fedeli presenti che mai si sarebbero aspettati che un vice parroco di una piccola realtà attaccasse così duramente il Papa con una vera e propria “crociata clericale”.
In molti sono usciti dalla chiesa e hanno protestato, mandando messaggi al parroco don Joy e allo stesso vescovo Guglielmo Borghetti (che già si era espresso sul tema nei giorni scorsi), che ha annunciato provvedimenti disciplinari: si prospetta, infatti, una probabile sospensione temporanea dall’attività parrocchiale per il vice parroco, anche se la decisione ufficiale non è stata ancora presa.
Nonostante la bufera è lo stesso don Joy a gettare acqua sul fuoco: “Ci siamo sentiti e confrontati, ho parlato a lungo anche con il vescovo e con i fedeli arrabbiati: è chiaro che ha esagerato, in quanto nel corso dell’omelia di una seconda messa, il giorno seguente, è completamente uscito fuori tema e sono dovuto intervenire direttamente. Non voglio sminuire quanto successo, tuttavia è chiaro che si è trattato di uno sfogo dottrinale di natura personale, legato ad una reazione istintiva rispetto alle unioni civili, senza contare che certe sue esternazioni sono state riportate in maniera troppo esagerata”.
“Al di là di quella che sarà la decisione del Vescovo mi auguro che la polemica possa rientrare, così come è necessario ricostruire un clima di fiducia con i fedeli e la stessa comunità parrocchiale” conclude.
E il diretto interessato? “Durante la messa di Ognissanti nella Chiesa di San Pietro ho detto ai fedeli (poiché il Vangelo parlava delle beatitudini, e affermava “beati i puri di cuore perché vedranno Dio”) che il Papa aveva sbagliato a pronunciare quelle parole e indicavo di seguire, su un tema cosi delicato, la dottrina di sempre, il Catechismo (n° 2357), Magistero di Papa Benedetto XVI e Papa Giovanni Paolo II. Ho riportato la dottrina con forza, in quanto desideravo che il messaggio passasse forte e chiaro. Ma sono stato ammutolito dai fedeli che mi hanno urlato di non giudicare e altro… Dunque vista la totale chiusura al mio discorso, ho sospeso la predica e ho proseguito la sanata Messa” racconta a IVG.it don Fabio.
E anzi rincara: “Non sono affatto pentito, anzi… Ribadisco con forza che dal Papa (come buoni figli della Chiesa) ci aspettiamo parole di smentita e un chiarimento: non può affermare che occorrerebbero delle leggi (tutele legali) per le unioni civili da una parte e poi asserire che non intende cambiare la dottrina. Quindi, ribadisco che il suo è stato un errore grave e rischia di scandalizzare non poco i veri fedeli rimasti nella Santa Chiesa cattolica. In materia di Fede e di morale bisogna seguire il Magistero di sempre e tappare le orecchie a queste sirene incantatrici… Se anche un Angelo vi predicasse un Vangelo diverso dal nostro, dice San Paolo sia anatema!!!”.
Quanto al provvedimento disciplinare in arrivo: “Ne parlerò con il vescovo, che è un buon uomo di Dio, e farà quello che riterrà giusto, ma non posso esimermi dal richiamo della mia coscienza. Sono certo che con Mons. Borghetti ci intenderemo e troveremo una soluzione per il bene delle anime” conclude don Fabio.