Liguria. Zona rossa o zona arancione, zona rossa o zona arancione. Ieri come se strappassero i petali di una margherita, i liguri continuavano a domandarselo, quasi rassegnati da un possibile imminente lockdown. E invece alle ore 20:20, l’annuncio del premier Conte: “La Liguria è gialla”.
Le reazioni alla notizia sono state varie e contrastanti: da chi ha esultato a chi è rimasto scettico a chi ha addirittura parlato di “complotto”. Nel web, sui social, nelle chat di Whatsapp da ieri sera hanno iniziato a girare meme, immagini e frasi ironiche. In molti si sono ispirati al gioco “Uno” con la carta tanto ambita del cambio colore, altri invece ad una semplice cartina in bianco e nero dell’Italia in regalo con pennarelli annessi per colorare le regioni ed altri ancora al famoso “Twister” paragonando una partita al gioco da tavolo (in cui a seconda della sorte, bisogna mettere piedi e mani sui pallini gialli, blu, verdi e rossi) alla riunione del Comitato tecnico scientifico.
Ma non solo, si è passati anche per i fumetti medievali, sorteggi dei gironi della Champions e i paragoni con le allerte meteo: “Sarà come un’allerta meteo gialla che poi fa più danni della rossa?”. Non potevano mancare anche i riferimenti al tanto polemizzato tweet di domenica scorsa del governatore Toti: “Ci considerano per lo più anziani, non indispensabili alla produttività del paese”.
Commenti politically incorrent e un’ironia che non è andata giù al presidente Toti, che su Facebook ha scritto: “Che brutto spettacolo vedere tanti sputare bile perché le cose in Liguria non vanno così male da essere inseriti nella zona arancione o rossa. Per loro meglio chiudere tutto pur di dare addosso a Toti. Purtroppo non è andata così e non lo abbiamo deciso noi: il Governo e il Comitato tecnico scientifico a Roma hanno valutato che, tra mille difficoltà, andiamo meglio di altre Regioni nella gestione della pandemia. Che delusione per chi avrebbe voluto chiudere tutto e far fallire tante imprese pur di dire che va male! Io invece sono contento che domani i nostri ristoratori e baristi possano aprire i loro locali”.
“Nel frattempo noi andiamo avanti, senza abbassare la guardia, continuando a lavorare come abbiamo sempre fatto per gestire al meglio una situazione che resta molto complicata – ha aggiunto – Siamo stati i primi in Liguria a prendere provvedimenti restrittivi ed evidentemente sono stati utili”.
Ed infine l’appello: “Non molliamo proprio adesso perché le cose possono sempre cambiare, rispettiamo le regole come e più di prima e aiutiamoci. Stasera per iettatori, pessimisti e menagrami non è una buona serata, ma è buona per gli ottimisti come me, per chi domani può aprire la sua attività e garantire uno stipendio alla sua famiglia, lavorando in sicurezza. Felice di essere dalla parte della seconda categoria. Forza Liguria!” ha concluso.