D'annata

Il vino della “Cantina Jorn” per sostenere i progetti di valorizzazione della casa-museoevento

È possibile acquistare le bottiglie della Cantina Jorn contattando l'Associazione Amici di Casa Jorn

Albisola Superiore. Sarà on line la presentazione ufficiale del progetto che riguarda il vino di Jorn che si svolgerà sabato 14 novembre, alle 17. Chi vorrà potrà seguire la presentazione, in modalità virtuale, sulla pagina Facebook di Casa Museo Jorn.

La passione che l’artista danese nutriva nei confronti del vino è nota. Sappiamo che Jorn, con un po’ di ironia, creò la sua cantina personale realizzando il vino grazie all’aiuto del suo amico Berto e della moglie di quest’ultimo, Teresa. Alcune delle bottiglie, utilizzate proprio per questa produzione, sono state ritrovate durante i lavori di restauro di Casa Museo Jorn: esse si distinguono grazie all’etichetta che Jorn si era inventato appositamente, in quattro colori (gialla, blu, bianca e verde).

Questa storia è stata rinnovata e riportata ai giorni nostri, grazie all’Associazione Amici di Casa Jorn, che dal 2015 gestisce la Casa Museo, con il progetto “Cantina Jorn – Limited Edition 2019”: 300 bottiglie di Ormeasco Superiore numerate e confezionate con quella stessa celebre etichetta disegnata da Asger Jorn, riproposta anche in questa versione moderna nelle quattro varianti colorate e concessa in uso dal Museum Jorn di Silkeborg, che detiene i diritti sull’opera dell’artista.

Ogni bottiglia, di forma antica, è numerata, sigillata in ceralacca e accompagnata da un opuscolo che ne racconta la storia con immagini e testi (in italiano e inglese). Il vino, proveniente dalla vendemmia 2016 della Tenuta Maffone di Pieve di Teco, è stato affinato per 18 mesi in una botte di ceramica della ditta Clayver di Vado Ligure custodita all’interno della cantina di Casa Museo Jorn. Per tutta la durata del progetto il vino è stato seguito dall’Italian Wine Ambassador Jacopo Fanciulli.

Si tratta di un’operazione culturale di fundraising e marketing territoriale che ha coinvolto associazioni e imprese della Liguria a sostegno di un museo del territorio: quanto ricavato dalla vendita delle bottiglie andrà infatti a sostenere progetti di valorizzazione e conservazione di Casa Museo Jorn.

È possibile acquistare le bottiglie della Cantina Jorn contattando l’Associazione Amici di Casa Jorn. “Siamo orgogliosi di presentare questo nuovo progetto, soprattutto in questo momento difficile che ci ha costretti a chiudere nuovamente gli spazi del Museo. Nonostante tutto, il nostro team continua a lavorare con entusiasmo e questa iniziativa ne è l’esempio. Come sosteneva Asger Jorn, l’arte riveste un ruolo fondamentale nella vita: acquistare una di queste bottiglie in edizione limitata significa avere un oggetto da collezione e al tempo stesso sostenere il Museo e la cultura”, spiega Stella Cattaneo, presidente Amici di Casa Jorn APS.

La scelta del vino, l’Ormeasco, non è stata affatto casuale. L’Ormeasco, infatti, è il vino dei situazionisti che nel 1957, a Cosio d’Arroscia, gettarono le basi del movimento che poi sfocerà nel ’68. Guy Debord, all’epoca 26 anni, filosofo francese che divenne il teorico del ’68 francese, era arrivato a Cosio nel luglio assieme ad un gruppo di artisti, Michèle Bernstein, Asger Jorn, Pinot Gallizio, Pegeen Guggenheim e Ralph Rumney, Walter Olmo, tutti a festeggiare il matrimonio dell’amico Piero ed Elena Simondo.

La loro auto, che aveva fatto il pieno ad Albissola, allora la “Piccola Atene” dell’arte, era arrivata a Cosio e aveva finito la benzina. Doveva essere una gita fuoriporta, finì con una settimana di idee e vino. Debord “sempre ebbro, mai ubriaco”, mattiniero, quando gli amici si svegliavano aveva già bevuto almeno due litri di ormeasco. E Jorn gli stava dietro. A metà settimana le due osterie del paese dovettero fare rifornimento di ulteriori damigiane di Ormeasco a Pornassio, da Guglierame. Che sia il vino del ’68 o dell’arte no è dato sapere, ma maturato nella cantina di Jorn…

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