QUELLA CHE SEGUE È UNA LETTERA GIUNTA ALLA NOSTRA REDAZIONE DA PARTE DI UNA CITTADINA SAVONESE. IL TESTO È STATO INVIATO DALLA STESSA PERSONA ALL’ATTENZIONE DEL SINDACO DI SAVONA E AL COMANDO DELLA POLIZIA URBANA.
“La presente per esprimere la mia rabbia nei confronti dei tanti concittadini che non rispettano le elementari regole di prevenzione anti Corona virus e il mio disappunto nel rilevare la palese insufficienza di controlli da parte della Polizia Urbana, se non qualche intervento simbolico ben evidenziato dai giornali locali, come se il problema fosse di comunicazione e non di sostanza.
La quotidiana sfacciata assenza di mascherine fra gruppi di giovani in pieno centro non sembra interessare nessuno. Mi sono capitati diversi episodi nelle ultime settimane, e ogni volta che l’ho segnalato alle forze dell’ordine, in particolare alla Polizia Urbana, mi sono sentita presa in giro dalle risposte standard, velate di malcelato fastidio: “causa carenza di risorse non abbiamo pattuglie disponibili”; oppure “ prendiamo atto”.
Perché non comminare qualche multa esemplare che possa disincentivare i cattivi comportamenti, ad iniziare dalle frazioni di movida diluite in tutte le ore del giorno (vedi i cubi di piazza Sisto), senza ricorrere a continui e diffusi controlli, vista la lamentata carenza di risorse? Di questi tempi è sempre più difficile accettare e giustificare risposte a braccia allargate “ma non abbiamo sufficienti risorse”, che implicitamente coinvolgono anche chi coordina, organizza o dovrebbe provvede alle risorse necessarie.
Le forze dell’ordine non dovrebbero proteggere i cittadini e agire contro quelli che non rispettano le regole?
Come pensiamo di poter uscire da questa pandemia sapendo che purtroppo il menefreghismo è diffuso e ben poco si fa contro questi, più o meno consapevoli, potenziali “untori” del XXI secolo? E che dire della cassa automatica del parcheggio di P.zza del Popolo? Perché dobbiamo perennemente accettare di essere affiancati dal sempre più pressante, insistente e velatamente intimidatorio, zingaro di turno, tra l’altro assai spesso senza mascherina?
Impossibile coinvolgere la Polizia Urbana, sempre altrove impegnata, e che suggerisce di chiamare la Polizia o i Carabinieri. Fortunatamente, non ho finora subito minacce di reato tali da chiamare la polizia.
Analogo atteggiamento dell’amministrazione nei confronti dell’ormai storica tendopoli clandestina sulla spiaggia del Priamar; possibile che la città di Savona non sappia offrire forme di accoglienza più dignitose, controllate e nel contempo far rispettare la legge a tutti e non solo ai savonesi anagraficamente registrati?
Sembra che il controllo del territorio e le attività di prevenzione, a fronte di inquietanti presenze, costanti e non più occasionali, non facciano parte dei compiti dell’amministrazione comunale.
Savona è piccola, i numeri da gestire contenuti, le aspirazioni sempre più turistiche; forse basterebbe che un andazzo rassegnato lasciasse il posto ad un impegno più convinto per fare un buon salto di qualità.
Certa di aver dato voce al pensiero di moltissimi concittadini, auspico che queste poche parole vi spingano ad attuare utili provvedimenti in un rapporto di cooperazione civica fra la comunità locale e l’Amministrazione Comunale”.
Enrica Martinelli