Destino

Escono per codice rosso in A10 ma un’auto li blocca: la Cri di Loano salva bimbo di 8 mesi

Il piccolo era in preda alle convulsioni ed in crisi respiratoria

Croce Rossa Loano

Loano. Sono usciti di corsa, convinti di dover soccorrere una persona vittima di un problema cardiaco in autostrada. Ma lungo la strada il destino ci ha messo lo zampino e li ha portati a soccorrere un bimbo di soli 8 mesi in preda alle convulsioni ed in crisi respiratoria. E’ quanto successo la notte scorsa ad un equipaggio della croce rossa di Loano.

A raccontare l’accaduto sono gli stessi militi: “Siamo usciti per un codice rosso cardiocircolatorio in un area di sosta autostradale. Ci siamo diretti verso l’autostrada quando improvvisamente una macchina ci ha puntato frontalmente segnalando con luci e clacson. Ci siamo fermati un secondo giusto per capire il motivo di questa manovra azzardata. Dentro la macchina c’erano due genitori in preda al panico, che ci hanno implorato di aiutarli: il loro bimbo di 8 mesi aveva le convulsioni, era semi cosciente ed in crisi respiratoria”.

I volontari non hanno avuto dubbi su cosa fare: “Ci siamo guardati un attimo negli occhi e sicuramente abbiamo pensato la stessa cosa: ‘Siamo fermi e abbiamo un codice rosso che dobbiamo raggiungere. Ma il bimbo sta molto male, noi siamo più vicini all’ospedale che al luogo del codice rosso’. Perciò abbiamo preso i parametri al bimbo e contemporaneamente abbiamo avvisato la nostra centrale operativa che ci ha confermato di caricare il bimbo e andare in pronto soccorso. Sul codice rosso in autostrada è stata mandata un altra ambulanza”.

Un’esperienza “drammatica ma piena di insegnamenti” e che per i militi (specie quelli con più anni di servizio alle spalle) rappresenta qualcosa con cui convivere: “Ci sono turni tranquilli, ci sono turni nei quali ci chiamano in continuazione, poi ci sono quelli nei quali, durante un intervento, ci si ritrova improvvisamente a fare delle scelte e si hanno pochi secondi per decidere. Queste cose non si possono prevedere, si vivono sul momento e non ci si può abituare. Sono attimi nei quali mantenere la calma non è facile. Ma ci si deve riuscire, sono cose che non si imparano nei corsi, sono imprevisti e bisogna essere razionali anche se si sa che in quel momento ci sono due vite in pericolo e non si può essere in due posti contemporaneamente”.

Ora sia il bimbo che l’altro paziente sono nelle mani dei medici e degli infermieri.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.