I dati

Covid e turismo, Berlangieri: “In provincia di Savona perdite oltre il 60%”

"Situazione preoccupante, lo Stato intervenga prima che sia troppo tardi"

Angelo Berlangieri

Provincia. È preoccupato per la sopravvivenza e solidità delle aziende alberghiere e per l’occupazione degli addetti al turismo che operano nel savonese, Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione provinciale albergatori di Savona che, riportando i dati dell’Osservatorio turistico di Regione Liguria, evidenzia come il settore abbia subito un calo significativo degli introiti.

“Rispetto al 2019 – spiega -, a livello regionale i primi otto mesi dell’anno per le strutture turistiche ricettive ed extraricettive si sono chiusi con un netto segno negativo: meno 51% di arrivi e meno 45% di presenze, soprattutto a causa del lockdown. I primi due mesi del 2020, infatti, presentano un segno positivo: per gli arrivi + 9% a gennaio e +12% a febbraio, mentre per le presenze +7% e +13% rispetto al 2019”.

Da marzo a metà giugno, invece, c’è stato un azzeramento rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente – precisa Berlangieri – Nel periodo successivo fino ad agosto, grazie alla possibilità di spostarsi tra le regioni e la contemporanea riapertura delle strutture turistiche, si è assistito ad una leggera ripresa: a luglio -30% per gli arrivi e -32% per le presenze rispetto al 2019, mentre ad agosto -15% e -14%, grazie soprattutto ai turisti provenienti da Piemonte e Lombardia e ai liguri che hanno deciso di passare le vacanze in una località della propria regione”.

A livello provinciale? “I primi otto mesi hanno registrato un -44% per gli arrivi e un -42% per le presenze, valori leggermente inferiori a quelli regionali. Anche per luglio e agosto l’andamento provinciale è leggermente migliore rispetto a quello regionale: a luglio -16% per gli arrivi e -29% per le presenze, mentre ad agosto -6,5% e -13%”.

E per quanto riguarda la provenienza dei turisti: “A livello regionale, – 70% di presenze degli stranieri sia per gli arrivi che per le presenze rispetto ai primi otto mesi del 2019. In provincia di Savona a luglio il calo dei turisti italiani è stato maggiore rispetto ad agosto a causa della pessima gestione della rete autostradale, che ha scoraggiato i nostri ospiti a venire in vacanza nella nostra provincia, mentre in provincia di La Spezia, dove ASPI non ha avuto responsabilità dirette, il numero dei turisti italiani è cresciuto” evidenzia presidente dell’Unione provinciale albergatori.

Berlangieri, poi, fa una riflessione: “Le strutture ricettive in presenza di un aumento della domanda non hanno la capacità di aumentare l’offerta (gli alberghi non hanno un magazzino e quello che non si vende oggi non può essere rivenduto domani), quindi se le camere ad agosto 2019 erano quasi tutte vendute, nel 2020 al massimo si può far lo stesso risultato, ma non è possibile recuperare le perdite dei mesi precedenti, perché non si può all’improvviso creare dal nulla nuove camere da vendere. La ripresa della diffusione del Covid ad ottobre, con il conseguente azzeramento del movimento turistico nella nostra regione in cui il turismo vale il 13% del prodotto interno lordo, porterà a fine anno ad una perdita media dei ricavi delle imprese ricettive superiore al 65%”.

“Se lo Stato non interverrà – lancia l’allarme – lasciando perdere provvedimenti a pioggia di mera propaganda, con un significativo aiuto in compartecipazione alle perdite subite, le imprese lasciate sole con il proprio autofinanziamento avranno non poche difficoltà a reggere il colpo con ripercussioni negative sulla tenuta del sistema economico e dei livelli occupazionali. Salviamo le imprese e i lavoratori prima che sia troppo tardi per tutti” conclude il suo appello.

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