Liguria. “Entro il 15 dicembre prossimo rischiamo concretamente di arrivare a 15mila infermieri contagiati in più rispetto ai 10mila che si contano fino a oggi. Numeri drammatici di una seconda ondata che non doveva essere gestita in questo modo approssimativo e scellerato da un Governo che solo oggi, di fronte a 48 decessi di professionisti della sanità, di fronte a oltre 50mila operatori sanitari che si sono ammalati dal febbraio scorso, ci regala barlumi di speranza stanziando 335 milioni di euro che altro non saranno che 100 euro in più nelle nostre busta paga”.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, ci racconta del nuovo report che il sindacato ha realizzato incrociando nuovamente i dati dell’Istituto Superiore della Sanità con la percentuale Inail di fine luglio, pari al 45,7%, destinata a diventare ben più alta adesso: parliamo di quella percentuale che sta ad indicare la gli infermieri infetti da Covid rispetto alla totalità dei soggetti infettati del comparto sanitario.
“Certo, come negare la soddisfazione per una piccola grande vittoria del Nursing Up – spiega De Palma – arrivata dopo le manifestazioni nazionali di Milano e del Circo Massimo e lo sciopero del 2 novembre scorso. Ma serviva davvero tutto questo, serviva davvero arrivare a 500 infermieri che si ammalano ogni giorno in Italia a partire dall’ultima tragica settimana, per ottenere una risposta da chi fin ora ci ha guardato con indifferenza lottare contro la morte nelle corsie e ci ha voltato le spalle? Serviva davvero assumere forze nuove con il contagocce e proporre nel contempo contratti di tre mesi al minimo della paga per chi lotta contro la morte, ottenendo per tutta risposta una emorragia di infermieri che sembra inarrestabile? E a cosa serve, se non ad esacerbare gli animi, prorogare una norma adottata a marzo scorso, con la quale si riconosce alle aziende sanitarie la facoltà di bloccare, di fatto, i pensionamenti di infermieri e medici, senza prevedere nemmeno l’assenso dell’interessato?”.
“La nostra indagine sindacale ha avuto inizio il 5 novembre scorso. La media è davvero preoccupante: ogni giorno almeno mille operatori sanitari in più rimangono infettati. La metà sono chiaramente infermieri. Se il trend dovesse rimanere lo stesso e se cominciassimo oggi a ricalcolare il numero dei professionisti che si contagiano, arriveremmo al 15 dicembre con cifre da film del terrore. Ovvero 15mila infermieri ammalati di covid che andrebbero aggiunti ai 10mila che già si calcolano dal 15 ottobre al 15 novembre. E’ davvero questo quello che vogliamo? – si domanda il presidente nazionale -. Come sindacato che esprime le istanze infermieristiche ci chiediamo come mai non sia ancora intervenuta la FNOPI per far sentire la propria voce. Come è possibile che il nostro ente di riferimento professionale, che è anche istituzione sussidiaria dello Stato taccia su tutto questo? Esaurita del tutto la forza residua degli infermieri nella sanità pubblica, chi difenderà i cittadini italiani dalla morte? Pensa davvero questo governo che studenti neolaureati, operatori pensionati o personale di supporto ce la possano fare senza di noi?”.
“E c’è anche un altro paradosso di cui parlare. Sì, perchè se non rallentiamo il contagio molti dei nostri infermieri potrebbero perdere la vita, e non avranno nemmeno la soddisfazione di vedere “quell’indennità di specificità infermieristica” per la quale hanno lottato, partecipando alle manifestazioni ed allo sciopero promossi dal Nursing Up – prosegue De Palma -, Si tratta di azioni di lotta che, lo ricordiamo, sono state organizzate dal sindacato Nursing Up con il sostegno di altre associazioni ma senza il sostegno della FNOPI e tantomeno quello degli altri sindacati rappresentativi, ai quali Nursing Up aveva pure fatto un appello e che invece hanno preferito tenere un profilo basso”
“Detto questo, invitiamo i governanti ai vari livelli ad adoperarsi per tutelare la salute dei cittadini italiani. Senza infermieri questo Governo si prepari ad assistere al crollo inesorabile del sistema! Campania e Lombardia, da sole, messe insieme, fanno registrare in questo momento 2mila infermieri contagiati nell’ultimo mese. Insomma, qualcuno fermi un treno che corre alla massima velocità verso un enorme precipizio, qualcuno pensi ai passeggeri a bordo del convoglio”, conclude De Palma.