Operazione cockera d'oro

Insegnante di 56 anni si prostituisce: il marito e un altro uomo arrestati per sfruttamento

La donna "esercitava" nel ponente ligure, in alcune prestazioni sessuali coinvolto anche un cane

Alassio. Ha 56 anni, nella vita fa l’insegnante ma in realtà, con un nome d’arte, si prostituiva in diverse località del ponente ligure. A volte in incontri “classici”, altre volte in prestazioni a tre o, addirittura, con degli animali. E grazie alla propria attività aveva 4 conti correnti e una Jaguar. Un fiorente giro d’affari nel quale era assistita dal marito, un operaio di 58 anni, e da un 61enne. Questa mattina, però, per i due uomini sono scattate le manette con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina all’alba dai carabinieri del Comando Compagnia di Alassio, al termine di una attività investigativa coordinata dalla d.ssa Chiara Venturi della Procura savonese. L’operazione “Cockera d’Oro” è scattata intorno alle 7, quando dalla caserma alassina sono partite diverse vetture per eseguire le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip Francesco Meloni del Tribunale di Savona, in località delle province di Savona e Imperia.

Ai domiciliari sono finiti due italiani, G.N. (operaio di 58 anni) e R.T., 61enne che gestisce una attività di ristorazione. Con loro è stato segnalato in stato di libertà un terzo uomo, il 70enne R.B., ritenuto dagli inquirenti complice dei due arrestati. A prostituirsi era una donna di 56 anni, P.C., moglie di G.N. e insegnante.

L’indagine, iniziata nel mese di novembre del 2019 e proseguita dai carabinieri alassini anche durante l’emergenza Covid, ha preso il via da una raccolta di informazioni sull’attività di prostituzione di P.C.: a insospettire i militari il tenore di vita agiato della donna, non compatibile con la retribuzione da insegnante. Durante le indagini infatti sono risultati intestati a lei ben quattro conti correnti bancari (con relativi bancomat e carte di credito) e una Jaguar. Su alcuni siti online, inoltre, erano presenti immagini erotiche riconducibili alla donna, che pubblicizzavano e favorivano gli incontri sessuali: nelle fotografie la 56enne (riconoscibile pur “esercitando” con un nome d’arte) era ritratta in biancheria intima e atteggiamenti “invitanti”.

A completare gli annunci un numero di telefono, intestato a uno dei soggetti segnalati all’autorità giudiziaria, e l’area dove erano presenti i siti per gli incontri (si tratta di più località dislocate al confine tra le provincie di Savona e Imperia), attrezzati ad hoc.

Le indagini sono proseguite sia con pedinamenti (a piedi e in auto) che intercettazioni telefoniche e ambientali. Nel corso delle indagini i militari hanno accertato le responsabilità degli indagati, che si adoperavano in diverse mansioni. Il marito e l’amico fungevano da segretari, pianificando gli appuntamenti con i clienti, attivando utenze e contratti per i siti utilizzati per gli incontri o versando i proventi sui conti correnti. Si occupavano inoltre di selezionare le immagini della donna da pubblicare nei siti hot, o di acquistare farmaci per i clienti con disfunzioni erettili.

Oltre a questo, accompagnavano la donna nei suoi spostamenti e ne accudivano il cane, un cocker utilizzato a volte nelle prestazioni sessuali (in più di un caso i clienti hanno concordato la partecipazione di animali, o di altre donne, negli incontri). Uno degli indagati, per “agevolarla” nella sua attività, la aiutava addirittura negli aggiornamenti quotidiani di atti e documenti legati alla sua professione di insegnante.

Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite alcune perquisizioni personali e locali nei confronti degli indagati, sia presso i siti dove avvenivano gli incontri sessuali sia presso abitazioni e automezzi di proprietà, rinvenendo documenti e cose al vaglio degli inquirenti.

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