Imbarco

Sicurezza marittimi, UGL: “GNV si dimentica di essere datore di lavoro dei suoi dipendenti?”

"La Società di fronte alle innumerevoli richieste di chiarimenti ricevute dai marittimi non fornisce risposte adeguate"

open arms

Liguria. “Nonostante le ripetute richieste di chiarimenti la situazione a bordo delle navi è ancora troppo preoccupante e grave, ma nessuno ne parla. Le condizioni di lavoro dei marittimi che si sono ritrovati a dover imbarcare sulle navi che hanno aderito alla spedizione Operazione Open Arms, sono assolutamente inaccettabili, e ciò sia da un punto di vista della sicurezza sanitaria e personale sia da un punto di vista economico. La società datrice di lavoro, che resta in ogni caso la GNV, non mostra alcun tipo di appoggio nei confronti di dipendenti che, con dedizione, professione e spirito di collaborazione, stanno facendo del loro meglio per fronteggiare la pandemia che ormai da molto tempo sta mettendo in ginocchio il mondo intero”.

A dirlo è l’UGL, segreteria regionale Liguria Mare e Porti, in rappresentanza dei numerosi marittimi che, “con enorme spirito di collaborazione, si trovano ad oggi imbarcati sulle navi GNV che hanno aderito alla spedizione Operazione Open Arms, intende segnalare quanto segue”.

“La GNV di fronte alle innumerevoli richieste di chiarimenti ricevute dai marittimi non fornisce risposte adeguate – continuano dal sindacato – In caso di rivolte dei migranti, quindi, il personale marittimo non avrebbe tutela alcuna, considerato che le forze dell’ordine non sono presenti a bordo e la Security è disarmata. Il rischio rivolte, occorre precisare, è molto concreto in questa fase. I migranti, infatti, sono in quarantena da molto tempo e alcuni di loro dovranno permanere a bordo ancora a lungo, non essendo ancora guariti né dal Covid-19 né dalla scabbia. Non è, inoltre, irrilevante il fatto che alcuni migranti al termine della quarantena allorquando sono stati sbarcati sono stati immediatamente privati della libertà personale perchè hanno tentato di fuggire”.

“Gli stessi migranti, invece, a bordo erano lasciati liberi di muoversi sui ponti della nave senza alcun controllo, liberi quindi di aggredire e ribellarsi sia nei confronti del personale sanitario a bordo (CRI), evento già verificatosi, sia nei confronti dei marittimi – aggiungono – Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria dei marittimi occorre sottolineare come la USMAF presso il Ministero della Sanità abbia impedito anche a loro di scendere a terra, tutti i marittimi sono quindi posti in “isolamento fiduciario”, ma niente tampone ogni 15 giorni come è invece previsto dall’accordo tra Stato e GNV”.

“La datrice di lavoro GNV aveva assicurato ai propri dipendenti che non ci sarebbe stato nessun rischio per loro e che le condizioni di lavoro non sarebbero mutate, con conseguente libertà di ascendere a terra nei periodi di riposo e nessun rischio di contagio. Situazione ben lontana e diversa dalla realtà” ribadiscono dal sindacato. “A fronte delle richieste di chiarimento che i marittimi rivolgono ormai da mesi alla Società in merito a tutte queste gravissime problematiche la GNV semplicemente rimbalza le responsabilità, e dichiara che: ‘con particolare riferimento agli aspetti sanitari dobbiamo rispondere alle direttrici impartite da USMAF e da attuarsi da parte di CRI’. Ma ancora ‘Con riferimento alle tematiche afferenti l’ordine pubblico, ricordo quanto condiviso a più riprese, ossia che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza appositamente sollecitato nell’ambito del tavolo di coordinamento convocato per la gestione di queste operazioni, ha disposto un costante presidio nei termini che seguono:

– se nave attraccata in porto, deve essere sempre garantito un presidio di polizia nelle vicinanze della nave in grado di garantire immediato intervento in caso di stato di necessità prontamente segnalato dal Comando Nave;

– se nave in rada o in navigazione, la Guardia di Finanza, corpo a cui sono affidate le funzioni di polizia in mare, dovrà sempre garantire un servizio di scorta via motovedetta con contingente pronto a intervenire a bordo in caso di stato di necessità prontamente segnalato dal Comando Nave; in questo compito la GdF è coadiuvata dalla Guardia Costiera che mette a disposizione una motovedetta con compiti SAR'”.

“Questo quanto si legge in una nota di risposta che la Società ha, con gran fatica, mandato ai suoi marittimi. Forse si dimentica di essere la datrice di lavoro dei suoi dipendenti? – continuano dai sindacati – Per non ripetere poi di come la realtà a bordo, come già abbiamo detto, sia ben diversa da quanto vuole far credere la Società, infatti le forze di polizia non sono presenti a bordo, i contagi aumentano a dismisura, e i contatti con i migranti sono difficili da evitare considerata la libertà di movimento che essi hanno a bordo e il cattivo utilizzo dei dispositivi di sicurezza. La situazione a bordo peggiora giorno dopo giorno vorticosamente”.

“Non si può poi tralasciare di dire quanto totalmente inadeguata sia stata l’offerta di 200 euro lordi che la Società ha offerto ai suoi marittimi a fronte delle richieste di aiuto che questi gli hanno rivolto. Non è forse chiaro che non si tratta di soldi ma di sicurezza e salute. A luce di tutto quanto sopra esposto l’UGL sezione mare, in rappresentanza dei suoi iscritti anticipa sin d’ora che sta organizzando una conferenza stampa per dar voce a questi lavoratori che ormai “prigionieri” da mesi non possono resistere ancora a lungo in queste condizioni” concludono.

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