Savona. Da questa mattina l’istituto Ferraris-Pancaldo di Savona ha un ICP (Inductively coupled plasma) grazie alla generosità di Infineum, la società di Vado Ligure leader nel campo della produzione additivi per oli lubrificanti e carburanti. Si tratta di un macchinario che sarà utilizzato dagli studenti dell’indirizzo di chimica e biotecnologie.
Questa apparecchiatura permette di rilevare sperimentalmente la presenza di ogni genere di minerali presenti in una qualsiasi matrice, utilizzando la spettrometria di massa abbinata al plasma accoppiato induttivamente. Il funzionamento è simile a quello di un “piccolo sole”: per effetto di un campo di radiofrequenze viene generano un campo magnetico, che viene utilizzato, attraverso una serie di processi complessi, per trasformare una corrente di gas in plasma stabile, condizione necessaria per potere operare questa analisi. In questo modo gli studenti del Ferraris Pancaldo potranno effettuare ogni tipo di analisi, da quella ambientale a quella alimentare, per verificare la presenza di minerali.
Per l’indirizzo di chimica e biotecnologie questo strumento, altamente tecnologico, costituisce “un valore aggiunto per la didattica laboratoriale. Il suo utilizzo non coinvolge semplicemente il settore specifico ma implica trasversalmente l’applicazione di altre discipline tra cui l’informatica, legata alla gestione del software, il diritto, perché devono conoscere la normativa di riferimento, nonché la capacità di analisi del dato e naturalmente tutte le discipline specifiche dell’indirizzo”.
“Infineum, da anni è un partner fondamentale per l’istituto tecnico savonese. Ha finanziato l’aula ‘Borsellino’, il laboratorio di saldatura, ha dotato la scuola di strumenti informatici, ogni anno contribuisce al premio ‘Prigogine’ che premia le eccellenze degli studenti. È una società presso la quale i ragazzi svolgono l’attività di ‘Alternanza scuola lavoro’ e nel corso degli anni ha formato e assunto tanti allievi”.
“Ringrazio Infineum e il dottor Bertossi – ha detto Alessandro Gozzi, dirigente del Ferraris-Pancaldo – per continuare ad essere un supporto e un punto di riferimento per la scuola e per i nostri studenti del corso chimici. Non si trova ogni giorno chi dona a una scuola un macchinario da 200 mila euro, questo mi conferma nella convinzione che Infineum e Ferraris-Pancaldo continuano insieme a guardare con ottimismo al futuro, anche in questa fase storica così buia ed incerta, dove fermarsi a capo chino è l’errore più grande”.