Lettera al direttore

Invito

Recovery Fund, l’importanza del parere dei sindaci savonesi

La nuova giunta della Regione Liguria e i progetti da realizzare...

Savona. Si sta insediando la nuova Giunta Toti e verrà presto convocata la “Cabina di regia” sul Recovery Fund (fondo per la ripresa) per un riesame della “bozza” dei 136 progetti (per 18 miliardi di Euro) già individuati, secondo i parametri nazionali ed europei, per la Regione Liguria.

Il Recovery Fund è il nuovo strumento individuato dall’Unione Europea per la ripresa economica e sociale dei singoli Stati, mettendo a disposizione stanziamenti per 750 miliardi di Euro (390 a fondo perduto più 360 in prestiti).

I “Piani di Ripresa” proposti dai singoli governi dovranno essere inviati entro il mese di aprile 2021 per l’approvazione definitiva.

I settori già esaminati nella prima fase sono di estremo interesse (salute, cultura, rivoluzione verde, mobilità, digitalizzazione, equità sociale) e, secondo i vincoli indicati dalla Commissione Europea, i programmi dovranno essere tutti “compatibili con i protocolli di sostenibilità ambientale”.

L’impegno della “Cabina di regia” è quello di giungere a un dossier finale di proposte concordate “con tutte le Istituzioni del territorio”.

Per quanto riguarda il settore “mobilità – trasporti” della Liguria, si è appreso che tra i 39 progetti relativi alle infrastrutture (un budget di 10,5 miliardi di Euro) vi sono due opere sulle quali nel savonese si discute da molti anni: il raddoppio della ferrovia Finale Ligure-Andora e la “bretella” autostradale Albenga-Carcare-Predosa.

Secondo i Verdi, fino ad oggi il confronto democratico relativo a queste opere strategiche per il nord-Italia è stato carente e siccome il Coordinatore della “Cabina di Regia” è il Direttore generale dell’ANCI Liguria, ci spettiamo che vengano riuniti al più presto tutti i Sindaci della provincia direttamente interessati ai lavori.

In Francia esiste il “debat public”, un sistema che regola la partecipazione dei territori al processo decisionale riguardante la realizzazione di infrastrutture importanti con il coinvolgimento di tutti i soggetti detentori di interessi inerenti l’opera da realizzarsi.

Il “dibattito pubblico” è una procedura introdotta in conformità alla normativa europea sulla trasparenza degli atti amministrativi per migliorare la qualità e l’efficacia delle decisioni pubbliche mediante la più ampia partecipazione dei cittadini alla realizzazione di opere che hanno un significativo impatto ambientale.

Esso si svolge nella fase iniziale della progettazione in relazione ai contenuti del progetto di fattibilità, ovvero del documento di fattibilità delle alternative progettuali quando il proponente è ancora nelle condizioni di poter scegliere se realizzare l’opera ed eventualmente quali modifiche apportare al progetto originale.

L’Italia, firmando il “Trattato di Lisbona”, ha accettato e fatta propria questa corretta modalità di partecipazione attiva dei cittadini e anche la Regione Liguria attraverso la Legge 16 febbraio 2016 – “Misure per il rafforzamento delle fasi di progettazione e finanziamento di opere pubbliche di particolare rilievo” si è uniformata, dicendo all’ art. 18 : “ al fine di individuare le soluzioni ottimali, di assicurare maggior certezza dei tempi di realizzazione nonché di promuovere l’accettazione sociale da parte delle collettività locali interessate, la Regione definisce le procedure per una esaustiva forma di dibattito pubblico sulla base di un adeguato livello di progettazione”.

Ma questa procedura, obbligatoria e vincolante, nel ponente savonese non è mai partita pur essendo ben note a tutti le problematiche relative al raddoppio ferroviario tra Finale e Andora e alla “bretella” Albenga-Predosa.

Le Amministrazioni comunali contestano le modalità di realizzazione di progetti basati ancora su proposte incomplete e non si vorrebbe che oggi con la fretta di entrare nei finanziamenti europei si facessero errori irreparabili.

In particolare si considera sbagliato uno spostamento della ferrovia verso l’entroterra, con l’allontanamento delle stazioni dai centri costieri.
Analogo problema riguarda i collegamenti stradali tra il ponente ligure e il Piemonte: tutti i Comuni del Finalese contestano il progetto di “bretella”autostradale Borghetto-Carcare-Predosa.

L’unico progetto presentato ai Sindaci qualche anno fa è incompatibile con i “protocolli di sostenibilità ambientale” perchè prevede 13 km. di viadotti e tunnel che distruggerebbero un ambiente di rara bellezza, azzerando l’economia locale.

Secondo i Verdi i problemi relativi ai collegamenti tra il savonese e il Piemonte si risolvono utilizzando i finanziamenti europei per potenziare le linee ferroviarie esistenti.

Il trasporto su gomma può essere decisamente migliorato con interventi razionali sull’attuale rete autostradale e stradale.

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