Cairo Montenotte. Entro domani sarà inviata una richiesta di incontro urgente al presidente della Liguria Giovanni Toti e all’assessore ai Servizi Sociali Ilaria Cavo. Ad inviarla il Distretto socio sanitario delle Bormide, i sindacati e il Comitato sanitario locale che attraverso un documento unitario vogliono presentare alla Regione le loro proposte sull’ospedale di Cairo e sulla sanità valbormidese.
Tre sono le richieste a breve termine. “Nel minor tempo possibile, l’ospedale deve ritornare a come era prima del Covid – spiega il sindaco Lambertini – Chiediamo che venga anche definita la sua funzione all’interno dell’emergenza sanitaria. Preferiremmo fosse prevalentemente covid free, in modo da rispondere alle esigenze della maggior parte degli utenti. Ci rendiamo conto che servono posti letto e strutture dato l’aumento dei contagi e capiamo anche la decisione di chiudere il Punto di primo intervento in questa situazione estrema, ma non vogliamo che diventi un’abitudine. Anzi chiediamo che al termine dell’emergenza, torni h24 perché è questo che serve al nostro territorio. Ultima richiesta urgente, la possibilità di avere una seconda automedica”.
Ma le richieste finiscono qui. Sul lungo termine Distretto, sindacati e Comitato vogliono che il “San Giuseppe” ritorni un vero ospedale con un pronto soccorso e i reparti. “Non interessa che sia di gestione pubblica o privata, basta che ritornino i servizi. E se dovrà essere privatizzato, bisogna risolvere al più presto il contenzioso con il Tar, perché ogni giorno che passa il personale va via, non viene fatta manutenzione alle attrezzature, alcune delle quali vengono portate via”.
Tra le proposte presentate alla Regione, però, c’è anche un’alternativa pubblica: far diventare il presidio cairese Ospedale di Area Montana. “Ci siamo resi conto che con Ospedale di Area Disagiata, non avremmo avuto grandi miglioramenti. Oggi, quindi, chiediamo che diventi di Area Montana, in modo che possa mantenere più servizi e avere un pronto soccorso efficiente” conclude Lambertini.