Tesori

Mostre, conferenze, reportage e attività didattiche: la diocesi di Albenga svela il suo patrimonio artistico con “Formae Lucis”

Per raccontare la fede attraverso la bellezza e preziosità del patrimonio artistico

Albenga. È stato presentato questa mattina il progetto “Formae Lucis – Passi tra bagliori di bellezza”, una campagna di eventi ideata dall’ufficio beni culturali per la promozione del patrimonio artistico della diocesi di Albenga-Imperia. Mostre, conferenze e convegni di alto valore scientifico e accademico, unitamente a reportage e attività didattiche, contraddistingueranno il percorso di divulgazione artistica pluriennale di “Formae Lucis”, la cui volontà è quella di raccontare la fede attraverso la bellezza e preziosità del patrimonio artistico.

Numerose e varie saranno le attività proposte dal progetto per esplorare sia i capolavori artistici più noti e studiati della Diocesi, sia le opere in genere trascurate o poco valorizzate. La nascita di “Formae Lucis” coincide peraltro significativamente con il quarantesimo anniversario (2022) della creazione del Museo Diocesano, centro simbolico di convergenza delle attività coordinate dall’ufficio beni culturali.

“Se è vero che la Bellezza in senso metafisico è una caratteristica specifica di Dio, ed il Cristo (Luce da Luce), ne è il volto rivelato, è vero anche che le ‘forme belle’ con cui la Chiesa ci parla del sacro, sono anch’esse, per analogia, frammenti di una Bellezza più grande: forme terrene e materiali della Luce eterna e immateriale che è Dio – sono le parole del vescovo Guglielmo Borghetti – Da qui il nome che desideriamo dare alle iniziative che riguarderanno il patrimonio artistico della Chiesa di Albenga-Imperia: Formae Lucis, forme della luce. Studiare, conoscere e riscoprire questo patrimonio è insieme arte e fede, cultura e preghiera, tutela e promozione, nulla di nuovo sul piano concettuale, ma una occasione insuperabile di annuncio che sa parlare ai cuori attraverso gli occhi”.

“La finalità del progetto è divulgare l’arte e la sua bellezza, con particolare attenzione alle piccole eccellenze del territorio – dichiara il direttore dell’ufficio beni culturali della diocesi di Albenga-Imperia, Castore Sirimarco – ‘Formae Lucis’ è stato presentato agli enti del territorio che hanno dimostrato vivo interesse a partecipare e collaborare in sinergia per la creazione di eventi destinati al pubblico. Il nostro intento è infatti quello di far conoscere l’arte diocesana attraverso le sue diverse forme, producendo così sensibilità non solo tra i turisti ma, prima di tutto, a livello locale”.

“Formae Lucis” si avvarrà della collaborazione di diversi atenei, delle Soprintendenze, degli enti istituzionali locali e di vari ordini professionali. Il programma delle attività coinvolgerà inoltre i settori culturale, musicale e scolastico della diocesi.

Gli eventi prenderanno il via ufficialmente venerdì 6 novembre con un incontro che avrà per protagonista Lauro Magnani, professore ordinario di Storia dell’arte, preside della scuola di scienze umanistiche dell’Università di Genova. Magnani sarà protagonista di un incontro incentrato sulla compresenza di registri multiformi nella produzione artistica nell’entroterra della diocesi di Albenga-Imperia. È inoltre in programma, sempre per il 2020, un secondo incontro con un personaggio di rilievo della Conferenza Episcopale Italiana.

A causa delle misure sanitarie attive per l’emergenza covid, tutti gli incontri si svolgeranno in location che saranno individuate con particolare attenzione al rispetto del distanziamento sociale e delle normative anti-contagio. Tutte le informazioni saranno prontamente fornite attraverso il sito e i canali social.

Sono in programma anche diversi seminari tecnici, in collaborazione con la Soprintendenza e l’ordine degli architetti, dedicati al restauro dei beni monumentali tutelati. Gli incontri mirano a sensibilizzare il pubblico professionale ma non solo, proponendo un percorso ad ampio raggio capace di farsi strumento divulgativo per presentare buone pratiche e risultati.

La collaborazione tra la diocesi di Albenga-Imperia e la Soprintendenza darà vita, nel 2021, a due eventi di “Formae Lucis” dedicati all’antica tradizione dei cartelami, apparati effimeri realizzati in area mediterranea per le celebrazioni della Settimana Santa. Laigueglia ospiterà Il teatro dei Cartelami, evento che ha ottenuto il contributo della Fondazione De Mari di Savona. Sempre nel 2021 è in programma nell’imperiese una grande mostra sui cartelami.

Contestualmente al lancio ufficiale del progetto Formae Lucis partiranno diverse attività sui nuovi canali di comunicazione digitale. Il sito di “FormaeLucis” (raggiungile tramite il portale diocesano oppure all’indirizzo www.formaelucis.com), vetrina del progetto, ospiterà il calendario delle news, un archivio didattico e una sezione di blog che racconterà storie curiose e insolite sui beni della diocesi. Legate al sito saranno le pagine social su Facebook (@FormaeLucis), Instagram (@formaelucis) e Youtube che forniranno supporto alle iniziative digitali e proporranno percorsi di scoperta tra parole, immagini e video documentari e reportage su tesori artistici spesso poco conosciuti.

Di seguito il discorso del vescovo Borghetti.

Salvo rare eccezioni, la fede di tutti i tempi e di tutti i luoghi ha sempre prodotto arte.

Anche quando non ha potuto esprimersi alla luce del sole, la fede delle comunità cristiane ci testimonia inesausta forza creatrice. Dagli oggetti per il culto alle forme primordiali e poi raffinatissime del canto sacro, dalle immagini per pregare i santi a quelle per commemorare i defunti o istruire i fedeli, non vi è talento creativo che non sia stato impiegato in questo processo multiforme.

La Diocesi di Albenga-Imperia possiede, oltre ad un tesoro ben vasto rispetto all’estensione del territorio, un valore aggiunto; la ricchezza nella varietà. L’arte locale sa infatti esprimere con singolare evidenza la varietà multiforme dell’arte sacra cristiana.

In primo luogo il tesoro racchiude, infatti, opere che rappresentano esemplarmente le varie epoche della storia della Chiesa. Ci sono cioè preziose testimonianze tardo-antiche, medievali, quattrocentesche, fino ad arrivare al barocco e al ‘700.

Non solo: sempre a proposito di ricchezza nella varietà si può rilevare come in molte di queste fasi storiche possiamo trovare sia opere di livello alto che manufatti di arte, per così dire, “popolare”.

Infine, la varietà sta nel fatto che tutte le arti sono coinvolte coralmente, in questo grande accordo storico artistico. Vi sono infatti opere importanti in pittura, in scultura, in oreficeria, in tessitura: tutto ciò che passa insomma dall’architettura alla miniatura comprese.

Se è vero che la Bellezza in senso metafisico è una caratteristica specifica di Dio, ed il Cristo (Luce da Luce), ne è il volto rivelato, è vero anche che le “forme belle” con cui la Chiesa ci parla del sacro, sono anch’esse, per analogia, frammenti di una Bellezza più grande: forme terrene e materiali della Luce eterna e immateriale che è Dio.Da qui il nome che desideriamo dare alle iniziative che riguarderanno il patrimonio artistico della Chiesa di Albenga-Imperia: formae lucis, forme della luce.

Studiare, conoscere e riscoprire questo patrimonio è insieme arte e fede, cultura e preghiera, tutela e promozione, nulla di nuovo sul piano concettuale, ma una occasione insuperabile di annuncio che sa parlare ai cuori attraverso gli occhi.

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