Entroterra. Raccolti distrutti, altra terribile mazzata per coltivatori e produttori diretti dell’entroterra savonese. L’ultima ondata di maltempo si è infatti abbattuta su castagneti e alberi da frutto, proprio nel clou della raccolta.
Nel comprensorio valbormidese è iniziata la conta dei danni, con alberi e rami sradicati dal vento e terreni invasi da acqua e fango.
“Peggio del gelicidio…” raccontano i coltivatori, “un vero disastro”.

“Le condizioni dei boschi sono davvero apocalittiche, pensando al lavoro che abbiamo fatto di recente per la pulizia e la manutenzione. Un 2020 terribile: l’emergenza Covid, le incursioni della fauna selvatica, la grandine e ora le conseguenze di questa allerta meteo”.
“Raccolti e produzione in fumo, dopo gli sforzi fatti e le spese sostenute da tante piccole imprese familiari” aggiungono.
“Tutto distrutto, ricci verdi chiusi a terra con le castagne dentro da buttare, c’è da piangere… Gli effetti si faranno sentire anche per qualche anno, con alberi rotti senza possibilità di recupero, rami altrettanto distrutti e terreni devastati”.
“Ora, ancora più di prima, non possiamo non rivolgere un invito urgente lla Regione e alle istituzioni per sostenerci e aiutarci. E’ l’unico modo per preservare realtà dell’entroterra che anche quest’anno erano pronte e garantire prodotti di qualità” concludono.