Liguria. Prima delle elezioni si vociferava di Angelo Vaccarezza, Alessandro Bozzano o Brunello Brunetto. Dopo il voto si era parlato di una riconferma di Stefano Mai o di una “promozione” di Maria Zunato. E invece, alla fine, l’esito potrebbe essere ben più amaro: la provincia di Savona, infatti, sembra destinata a rimanere fuori dalla nuova giunta regionale.
Ieri sera Toti, uscendo dalla regione al termine dell‘ultimo round di incontri con le forze che lo sostengono per arrivare alla formazione della nuova giunta, ha ribadito: “Non abbiamo ancora deciso nulla”. Stavolta i segretari di partito si sono presentati separatamente: prima Forza Italia, poi Fratelli d’Italia, infine la Lega. Ma quella di oggi dovrebbe davvero essere la giornata decisiva: “Chiudiamo nelle prossime 24 ore” ha garantito Toti ieri sera.
Sono tre le ipotesi sul tavolo, tutte percorribili anche se con diversi livelli di gradimento da parte dei soggetti che compongono la coalizione. Ma tutte condividono un aspetto, che per la nostra provincia ha il sapore della beffa: in nessuna configurazione, infatti, è prevista la presenza di un savonese.
La prima vede tre assessori della lista Toti (Scajola, Cavo e Giampedrone, quindi fuori Vaccarezza e Bozzano), due della Lega (l’unico blindato è Benveduti, per l’altro posto sono stati in lizza Stefano Mai e Brunello Brunetto ma entrambi sembrano ormai fuori dai giochi) e due di Fratelli d’Italia, di cui una donna. Con questa configurazione la Lega avrebbe anche la presidenza del consiglio che potrebbe andare a uno dei due Piana o eventualmente a Medusei.
L’ipotesi numero due è quella che contempla il “sacrificio” di un assessore totiano. In questo caso gli arancioni in giunta sarebbero solo due (probabilmente Giampedrone e Scajola) mentre al Carroccio ne toccherebbero tre, di cui una donna. Ma anche qui, secondo le indiscrezioni, per la savonese Maria Zunato la partita sarebbe ormai persa a favore di Francesca Corso, già consigliera a Tursi e presidente della commissione pari opportunità. Le alternative sono la ventimigliese Mabel Riolfo e la spezzina Giulia Giorgi. Gli altri due assessori sarebbero in quota Fratelli d’Italia, equamente divisi secondo il genere. Per compensare la perdita di un assessore Toti piazzerebbe Ilaria Cavo o comunque uno dei suoi alla presidenza del consiglio, mossa che però non piacerebbe alla Lega (domenica Rixi in conferenza a Genova con Salvini era stato chiaro).
L’ipotesi numero tre scontenterebbe in parte Fratelli d’Italia, che ancora ieri sera con Rosso e Scandroglio ha reclamato due assessori. I seguaci di Giorgia Meloni avrebbero in giunta una donna, Toti lascerebbe tutti i suoi tre fedelissimi e la Lega piazzerebbe tre uomini. Tra cui, di nuovo, non ci sarebbero né Mai né Brunetto, sorpassati dai colleghi di Imperia e Spezia. Di riflesso la destra esprimerebbe il presidente del consiglio, e l’unico da “ricollocare” sarebbe a quel punto Gianni Berrino, altrimenti sicuro del posto in squadra nelle altre due configurazioni.
In tutte e tre le formazioni, a Forza Italia verrebbe assegnata la carica di segretario dell’ufficio di presidenza, ricoperta negli ultimi cinque anni da Claudio Muzio che potrebbe dunque fare il bis essendo l’unico eletto nella sua lista. In ogni caso sembra destinata a entrare in giunta l’avvocata Simona Ferro, arrivata seconda per preferenze nella circoscrizione di Genova dopo Stefano Balleari.
Il verdetto dovrebbe arrivare nella giornata di oggi dopo un ulteriore giro di telefonate, ma la decisione finale spetterà ovviamente al governatore. In questo modo, sbrigate le ultime formalità, Toti potrà presentare la giunta il 27 ottobre, giorno in cui è stata convocata la prima seduta del consiglio regionale, come vuole la prassi.