Lettera al direttore

Problemi

Disservizio ferroviario sulla linea Albenga-Varazze

di Michele Croese

stazione treni
Foto d'archivio

Sono un pendolare sulla linea ferroviaria Varazze Savona.
Sono abbastanza abituato, ormai, a subire ritardi e disservizi di varia natura, ma quello che è successo ieri, giovedì 15 ottobre, merita, a mio avviso, di essere condiviso, anche a fronte della situazione in cui ci troviamo.

Esco da scuola ad Albenga alle 17.25.
Alle 17.34 salgo sul treno e arrivo a Savona alle 18.25.
Cambio (orario cadenzato: ormai da quattro anni non c’è più un treno diretto Albenga – Varazze. Mi è stato risposto che ce lo chiede l’Europa).
Ok. Va bene.
Vado al binario 2 tronco e salgo sul regionale che deve partire alle 18.38.
Arrivano le 18.38; il treno non parte.
Nemmeno alle 18.48.
Nemmeno alle 18.58.
La gente comincia ad agitarsi. Nessuna informazione da parte di nessuno: non un controllore, non un capotreno, non un annuncio dal megafono. Niente.

Alle 19.05 viene annunciato in partenza il regionale delle 19.10 dal binario 4.
Fuga di massa dal regionale delle 18.38 al binario tronco per raggiungere il treno delle 19.10 al binario 4.
In 5 minuti il 19.10 si riempie di gente che dovrebbe viaggiare su due treni.
Il capotreno (una ragazza tra i 22 e i 25 anni) viene bombardato di domande, qualcuno è visibilmente alterato, lei non sa cosa rispondere se non che non è colpa sua.
Benissimo.

Arrivano le 19.10 e il treno non parte.
Arrivano le 19.15 e il treno parte: quello delle 18.38. Vuoto. Senza che nessuno dica nulla.
Dieci minuti dopo parte quello delle 19.10.
Sempre senza che nessuno dica nulla.

Sono arrivato a casa alle 19.40.
Due ore e 5 minuti per coprire la distanza tra Albenga e Varazze.
Ora, posso anche capire che si verifichino imprevisti di varia natura, ma gestire un “servizio” in questo modo è semplicemente vergognoso, specialmente in questo frangente, con i problemi legati alla pandemia.

Michele Croese

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