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Covid, riunita cabina di regia categorie economiche. Toti: “Ricerca equilibrio tra esigenze economia ed emergenza sanitaria”

"Indispensabili automatismi per i risarcimenti"

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Liguria. “La nostra attenzione al mondo economico è assoluta. Per questo ritengo che questa cabina di regia debba rimanere riunita in modo permanente, anche in una composizione ristretta, perché costituisce una delle due punte dell’emergenza che stiamo attraversando: nel modulare i nostri interventi dobbiamo cercare continuamente l’equilibrio tra le esigenze del settore e quelle sanitarie di contenimento della pandemia”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto oggi con i soggetti della Cabina di regia delle categorie economico produttive sull’ordinanza entrata in vigore ieri a Genova e integrata oggi con un’ulteriore ordinanza per consentire l’apertura dei centri culturali e sociale e dei circoli ludico ricreativi.

In merito alle richieste avanzate al governo, secondo il presidente Toti è indispensabile “creare degli automatismi legati ai risarcimenti alle imprese che dovessero essere impedite nella loro libertà prevista dalla Costituzione. Non può accadere, come sta accadendo, che a fronte di precisi impegni in Conferenza delle Regioni, in Conferenza Unificata Stato-Regioni e con le categorie, poi si sviluppino trattative per le quantificazioni e le modalità di erogazione talmente lunghe da rendere vano l’intervento economico. Quando a fine agosto abbiamo chiuso le discoteche, il governo si è impegnato ad un’azione di risarcimento ampia, diffusa e capillare ma ad oggi, a metà ottobre, non si è chiuso neppure un accordo quadro per stabilire le modalità di quantificazione. Occorre quindi – sottolinea Toti – che i risarcimenti scattino in modo automatico, per cui, sperando che non accada, se si dovesse chiudere una specifica tipologia di attività, il risarcimento scatti dal mese successivo, sulla base di un automatismo di quantificazione già studiato”.

Tra le richieste avanzate al governo, condivise in Conferenza delle Regioni, anche “la possibilità di valutare interventi che non debbano essere necessariamente generalisti, ma calibrati sulla base di dati epidemiologici puntuali relativi a singoli territori: riteniamo che il Paese possa sopportare misure rigorose su alcune zone precise se in altre zone, non interessate da forte incremento della malattia, si possa continuare a lavorare con una certa serenità”.

“In secondo luogo – ha proseguito Toti – abbiamo chiesto di prevedere una gradualità delle misure e di valutarne l’impatto, altrimenti rischiamo, come abbiamo già vissuto, una pandemia emotiva che si accoppia alla pandemia sanitaria, per cui, assunto un provvedimento, se ne prende subito un secondo senza aspettare gli effetti del primo: intervenire con misure concatenate senza valutarne gli effetti rischia di essere più frutto dell’emotività che della scienza”.

“Ritengo che i margini di manovra, per voi come categorie e per noi come pubblica amministrazione – ha aggiunto Toti – siano molto modesti: si rischia una desertificazione del mondo delle imprese che non sarà solo un problema per i titolari di quelle imprese, ma diventerà nel breve periodo anche un problema di bilanci per gli enti pubblici che vedranno calare i loro introiti fiscali. Visto come macrosistema, bisognerebbe forse spiegare a tanti ‘scienziati’ anche sui social network che anche medici e infermieri del nostro sistema sanitario vengono pagati con le imposte della movida, dei bar e non solo con gli extrabudget che si votano in Parlamento”, ha concluso.

Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore al commercio del Comune di Genova Paola Bordilli, il presidente dell’Autorità portuale di sistema del Mar ligure occidentale Signorini e i rappresentanti di Camera di Commercio (presidente Attanasio e segretario generale Caviglia), di Confindustria (presidente Mondini), di Ascom Confcommercio (presidente Odone), di Confesercenti Genova (direttore Dameri), della Cna Genova (presidente Noli), di Confartigianato Genova (direttore Tura), di Lega Coop (presidente Mattia Rossi), di Confcooperative (Anna Manca, Presidente Commissione Donne Dirigenti Cooperatrici).

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