Ancora al vaglio

Covid, proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio? Toti: “Solo se ‘tecnica’ e non elimina il dibattito”

La proroga al momento scade il 15 ottobre, ma il perdurare dell'emergenza ha suggerito agli esperti del Cts di allungare i tempi dello stato d'emergenza

giuseppe conte

Liguria. Il Governo valuta l’ipotesi di una proroga dello stato d’emergenza per il Covid-19 fino al 31 gennaio. La proroga al momento scade il 15 ottobre, ma il perdurare dell’emergenza ha suggerito agli esperti del Cts di allungare i tempi dello stato d’emergenza.

Un’ipotesi che il presidente ligure Giovanni Toti accoglie con cautela: “Se si tratta di una proroga tecnica che ci consente di usare strumenti legislativi e amministrativi, di gestire gli investimenti, semplificare le modalità di spesa e di assunzione del personale, direi che è più che opportuna – ha detto a margine dell’inaugurazione del Salone Nautico di Genova – Se vuol dire scippare l’opportuno dibattito nelle sedi istituzionali corrette, il Parlamento, la Conferenza unificata, rispetto alle decisioni da prendere, è chiaro che prende tutt’altro segno”.

L’emergenza c’è e quindi la stiamo affrontando – ha aggiunto Toti – Anche ieri col commissario Arcuri abbiamo affrontato temi complessi come le rendicontazioni e le spese ammissibili per la gestione dell’emergenza. Le emergenze servono a gestire le situazioni, non ad abbattere la qualità del dibattito politico. Penso si possano fare tutte e due le cose senza particolari problemi”.

“Da quanto ho capito, si protrarrà”, ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, risponde in merito a una proroga dello stato di emergenza, legato alla pandemia da coronavirus. “È una cosa – ha affermato – di cui si occuperà il Governo”.

Sulla proroga dello stato di emergenza discuteremo in Parlamento molto presto come è giusto che sia e io sarò in aula all’inizio della settimana. Io sono sempre per la linea della massima prudenza e ho sempre mantenuto questa impostazione ma credo che sia corretto che ne discuta il Parlamento e che se ne discuta nel governo perchè in una grande democrazia si fa così”. A dichiararlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk.

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